Un Nobel a ‘strumenti fatti di luce’
Una tecnologia all’avanguardia per indagare i segreti dell’infinitamente piccolo, una donna tra i vincitori dopo 55 anni di premi al maschile: il Nobel per la fisica 2018 premia tecnologie che promettono di dare ancora molto alla ricerca, ed è la migliore risposta all’intervento bollato come sessista che a un fisico italiano è costato la sospensione dal Cern. Canadese, 55 anni, Donna Strickland ha gettato le basi per il Nobel quando era solo una studentessa di dottorato. C’è da notare che un Nobel per la fisica non era assegnato a una donna dal 1963, che a sua volta lo aveva vinto 60 anni dopo quello assegnato a Marie Curie. Ieri Donna Strickland è stata premiata con l’americano Arthur Ashkin, 94 anni, e il francese Gérard Mourou, 74 anni. Le loro scoperte sono state presentate all’Accademia delle scienze di Stoccolma come “strumenti fatti di luce”. Le pinzette laser, infatti, riescono ad afferrare atomi e molecole, utili alla chimica e alla fisica come alla biologia. Le ha messe a punto Ashkin, che vede riconosciuti i suoi sforzi dopo che dagli anni 60 ha inseguito, nei Laboratori Bell, le sue pinze laser come un sogno al limite della fantascienza. A fine anni 80 la tecnica era perfezionata al punto che le pinze laser potevano afferrare e manipolare microrganismi come i batteri senza danneggiarli: uno strumento straordinario per studiare i segreti della vita. Sono strumenti di luce, anche se molto diversi, quelli nati dalle ricerche di Mourou e di Donna Strickland, che già nel 1985 era affascinata dalle potenzialità del laser, tanto da trasferirsi dal Canada nell’università americana di Rochester. Dai loro studi sono nati i laser a impulsi ultra brevi, della durata di milionesimi di miliardesimi di secondo, nei quali si concentra un’enorme quantità di energia. Sono molte le possibili applicazioni di entrambe le tecniche, ma è probabile che molte altre siano in arrivo. D’altro canto non è un caso, come ha rilevato il presidente del Consiglio nazionale italiano delle Ricerche (Cnr), Massimo Inguscio, che il laser e le sue applicazioni sono stati premiati almeno una trentina di volte con il Nobel, dalle trappole laser per costruire orologi atomici più precisi ai diodi laser per l’elettronica sempre più miniaturizzata, fino alla spettroscopia laser che ha permesso di scoprire nuovi stati della materia. Il laser, ha osservato Inguscio, «è stata forse l’invenzione più importante del ’900, e quello che impressiona è la ricchezza delle applicazioni e degli sviluppi scientifici e tecnologici». ANSA/RED