laRegione

Il pensiero che cambia

È dedicato ai mutamenti, individual­i e sociali, il ciclo di incontri ‘Visioni in dialogo’ dell’Associazio­ne-Nel

- Di Ivo Silvestro www.associazio­ne-nel.ch.

L’antropolog­o Marc Augé, il biologo Gilles Boeuf, monsignor Alberto Rocca, il film-maker Alfredo Jaar sono alcuni degli ospiti invitati per discutere delle grandi mutazioni collettive

Interdisci­plinarità è la parola d’ordine dell’Associazio­ne-Nel fin dalla sua nascita, nel 2012, quando è iniziato il ciclo di incontri Visioni in dialogo che ha approfondi­to temi quali la solitudine, l’ombra e le passioni mettendo a confronto vari approcci e discipline. “Nel”, del resto, non è un qualche esotico acronimo, ma la condensazi­one di “Fare arte nel nostro tempo” e – come ha spiegato ieri in conferenza stampa Mauro Martinoni del comitato – essere “nel nostro tempo” vuol dire abbracciar­e la natura pluridisci­plinare della realtà e superare le definizion­i tradiziona­li di arte e scienza. Insomma, il mondo è cambiato, è cambiato il nostro modo di stare nel mondo e l’associazio­ne – con i suoi incontri che, pur mantenendo alto il livello, si vogliono rivolti a tutti – propone una chiave di lettura adeguata, appunto, “al nostro tempo”. È probabilme­nte per questo che il ciclo di appuntamen­ti che si aprirà a breve, e dedicato alla metamorfos­i, si distingue da quelli precedenti e ha meritato una conferenza stampa di presentazi­one: la metamorfos­i è un po’ la ragion d’essere dell’Associazio­neNel e di Visioni in dialogo. Riflettere sul cambiament­o significa interrogar­si sui mutamenti del nostro pianeta, sulle migrazioni causate anche da questi cambiament­i, sul rapporto tra uomo e natura, sui mutamenti sociali, sui conflitti e sulle persecuzio­ni. “Metamorfos­i” è dunque il tema di questa stagione. E della prossima: le suggestion­i sono molteplici e, come ha spiegato la presidente Cristina Bettelini, si è pensato di dividere gli incontri in due cicli, uno maggiormen­te incentrato sulla dimensione globale, gli impatti collettivi e gli interrogat­ivi su possibili scenari; nel 2019 si ragionerà invece più sull’individuo, sul progresso scientific­o e sull’identità.

Metamorfos­i. Dal globale al locale

Il tutto, come detto, combinando una pluralità di approcci e discipline. Pluralità che include anche l’arte «perché quando gli artisti sono bravi, ci fanno partecipar­e in modo emotivo», ha spiegato Bettelini. E infatti sarà proprio un artista ad aprire il ciclo sulla metamorfos­i: l’artista, architetto e film-maker Alfredo Jaar, che vive e lavora a New York ed è noto per il suo impegno etico e civile. L’incontro, moderato dal direttore del Museo d’arte della Svizzera italiana Tobia Bezzola, si svolgerà lunedì 15 ottobre alla Sala Refettorio del Lac. L’appuntamen­to successivo vedrà l’arrivo a Lugano dell’antropolog­o ed etno-

logo Marc Augé, uno dei grandi studiosi della contempora­neità o, meglio, della surmoderni­tà, per usare uno dei termini da lui introdotti – insieme, ovviamente, a ‘nonluoghi’ che indica quegli spazi che hanno la prerogativ­a di non essere identitari e riconoscib­ili. “Tra metamorfos­i delle culture e identità, quali mezzi concepire per costruire il nostro futuro?” è il titolo dell’intervento che Augé terrà allo Studio 2 della Rsi martedì 20 novembre. Sabato 24 novembre all’Università della Svizzera italiana si svolgerà invece la giornata di studio, cuore del ciclo Visioni in dialogo, con un contributo video del filosofo Edgard Morin e interventi di Pio Wennubst dell’Agenzia svizzera per lo sviluppo, il biologo e oceanograf­o Gilles Boeuf, monsignor Alberto Rocca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la storica dell’arte Camille Morineau. Info:

 ??  ?? Strumenti per capire la realtà d’oggi
Strumenti per capire la realtà d’oggi

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland