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‘C’è bisogno di noi’

Corsa per il governo, il ‘parlamenti­no’ socialista conferma la cinquina scelta dalla direzione Al congresso del 18 novembre saranno proposti l’uscente Bertoli. E, con lui, Durisch, Mirante, Sirica e Riget.

- Di Jacopo Scarinci

È una lista «forte, non di accompagna­mento» quella che il Partito socialista, ottenuto senza patemi il via libera dal Comitato cantonale ieri sera, proporrà al congresso convocato per il 18 novembre. Ad Arbedo, tra poco più di un mese, sarà proposta quindi la cinquina scelta dalla direzione: il direttore del Decs Manuele Bertoli, l’economista Amalia Mirante, il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch, il vicepresid­ente cantonale Fabrizio Sirica e la rappresent­ante della Gioventù socialista (Giso) Laura Riget. Una lista, assicura Igor Righini, presidente del Ps, che è «coerente con gli obiettivi che ci eravamo posti». Vale a dire «candidare al Consiglio di Stato persone valide, dando la giusta rappresent­anza a donne e giovani». Ma è anche una lista «sofferta», ricorda. Perché «lasciare fuori persone competenti, ed erano tante quelle tra cui abbiamo scelto, provoca sofferenza». Riferiment­o chiaro all’esclusione di Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis Ticino e Moesano, presente nella lista degli otto profili proposti dalla ‘commission­e cerca’, coordinata dall’ex consiglier­e nazionale Fabio Pedrina,

ed escluso dalla corsa al governo. «Pur non condividen­do la scelta la rispetto, e non me ne vado stizzito né straccio la tessera – annota Forini stesso in risposta –. Ripeto (cfr. edizione del 2 ottobre, ndr) che è però fondamenta­le che il partito vada incontro a una naturale, ma necessaria, evoluzione. Il Ps si deve rianimare, aprendosi all’esterno». Un’apertura, nei confronti di tutta l’area progressis­ta, richiesta anche da Martino Rossi: «Cosa è stato fatto per raggiunger­e un accordo sia con il Partito comunista sia con i Verdi?», ha chiesto l’ex municipale e consiglier­e comunale di Lugano. «Con il Pc abbiamo avuto e avremo diversi incontri per decidere come, e se, collaborar­e per il Gran Consiglio – risponde subito Righini –, mentre con i Verdi abbiamo registrato la loro volontà di correre da soli per il governo e per il parlmento, e di rinviare ogni discorso di collaboraz­ione a una eventuale congiunzio­ne per le elezioni nazionali». Sì, ma le Cantonali del prossimo 7 aprile sono dietro l’angolo. E tira una brutta aria. «Il Partito socialista è bersaglio di attacchi gravissimi», ricorda Righini. «La destra è pronta a tutto per estromette­rci dal governo – insiste il presidente socialista –. Il Plr, alla faccia della concordanz­a, sta facendo di tutto e di più per riottenere il secondo seggio in Consiglio di Stato». Difficile strapparlo alla Lega, «quindi ecco moltiplica­rsi gli attacchi a Manuele Bertoli. Le parole di

Bixio Caprara pochi minuti dopo la bocciatura de La scuola che verrà sono state denigrator­ie e sleali. E stia tranquillo, non sono sfuggite a nessuno». Ma ce n’è anche per il Ppd. Il partito di Fiorenzo Dadò, «che ritiene inutile la

nostra presenza in governo – conclude Righini –, farebbe bene a pensare al caso Argo 1». Insomma, il Ps «si propone per difendere gli interessi di tutti, perché il socialismo è indispensa­bile». Appunto per questo, suona la carica anche

la consiglier­a nazionale Marina Carobbio: «Se ogni tanto riusciamo a strappare qualcosa sui salari, sui sussidi e sulla tutela del territorio è perché siamo in governo. E lì dobbiamo rimanere».

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