Armi in Russia: Procura bocciata dal Tpf
Chiusa l’inchiesta contro dirigente Ruag per ‘carenza di elementi da parte dell’Mpc’
Nuova bacchettata del Tribunale penale federale (Tpf) al Ministero pubblico della Confederazione (Mpc): in una decisione pubblicata ieri, il tribunale di Bellinzona nota che la Procura di fatto dispone di ben pochi elementi a carico di un dirigente del gruppo Ruag, principale indiziato di presunte violazioni della legge sul materiale bellico a favore della Russia. I contorni della vicenda, emersa a marzo in seguito a rivelazioni di stampa, restano per ora assai vaghi. La ‘Handelszeitung’ il 22 marzo aveva indicato che un quadro dirigente della divisione munizioni Ammotec di Ruag, società di proprietà della Confederazione attiva negli armamenti e nella tecnologia aerospaziale, avrebbe fatto affari per milioni di franchi con il commercio di equipaggiamenti tecnici e armi per il servizio di sicurezza del presidente russo. Affari in cui sarebbero state pagate delle tangenti. Il manager, che avrebbe così violato tutte le regole in vigore presso Ruag, era stato immediatamente sospeso. La decisione della Corte dei reclami penali del tribunale di Bellinzona illustra una sostanziale vacuità degli elementi raccolti dall’Mpc. Innanzitutto, e su questo era chiamato ad esprimersi il Tpf, negli atti forniti dalla Procura non vi è alcun indizio sufficiente che possa corroborare l’ipotesi, sostenuta dall’Mpc, dell’acquisto, da parte dell’accusato, di un appartamento con fondi provenienti da attività delittuose. In assenza di tali solidi indizi il Tpf ha annullato il blocco del registro fondiario per l’appartamento del sospettato. La Corte dei reclami rileva inoltre che l’Mpc non ha saputo indicare quali violazioni concrete alla legge sul materiale bellico (Lmb) il sospettato abbia effettivamente commesso. La Procura non ha neppure saputo precisare il ruolo del dirigente nella vicenda, quali siano stati i destinatari dei prodotti della Ruag e perché questi ultimi debbano essere considerati oggetto della Lmb. I giudici di Bellinzona considerano poi insufficienti anche gli elementi addotti dall’Mpc per sostenere le accuse contro il manager di amministrazione infedele e infedeltà nella gestione pubblica. La Procura federale ha preso atto della decisione e non inoltrerà ricorso, Negli ultimi anni il Tpf ha inflitto parecchi smacchi all’Mpc, rinviando la palla al mittente su diversi dossier.