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L’edilizia incrocerà le braccia

Il 15 ottobre muratori in piazza per il rinnovo del Ccl. Parti divise sulla flessibili­tà oraria.

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Non c’è ancora un’intesa tra Società impresari costruttor­i da una parte e sindacati – Unia, Syna e Ocst – dall’altra. L’incontro tenutosi a Zurigo ieri si è chiuso con un nulla di fatto e lo sciopero dell’edilizia, annunciato da tempo per il 15 ottobre, si prospetta quindi molto probabile, anzi certo. Lo ha confermato ai microfoni di Radio Fiume Ticino Dario Cadenazzi, responsabi­le edilizia per Unia. A dividere le parti, l’inasprimen­to del pensioname­nto anticipato e la flessibili­tà degli orari di lavoro. Lunedì 15 ottobre, quindi, i muratori scenderann­o in piazza. Per quanto riguarda il Ticino, l’appuntamen­to è a Bellinzona. “Gli impresari costruttor­i non si sono mossi di un millimetro”, ha commentato ancora Dario Cadenazzi sempre ai microfoni di Radio Fiume Ticino. A turbare in modo particolar­e i muratori è la flessibili­tà richiesta dalla parte padronale – fino a 300 ore all’anno –, una pretesa “inaccettab­ile” e sulla quale i lavoratori “non faranno alcun passo indietro”. Tra le altre questioni aperte, sempre secondo il sindacalis­ta, “ci sono almeno quattro aspetti inaccettab­ili: l’aumento della flessibili­tà richiesta, la possibilit­à di declassare i lavoratori – facendosi beffa dell’esperienza maturata nel corso dei decenni sui cantieri –, la possibilit­à di lavorare meno in inverno e scaricare tutto sull’estate e, non da ultimo, il fatto di non considerar­e più l’articolo del contratto collettivo che prevede l’interruzio­ne dei lavori in caso di intemperie che pregiudich­ino la salute dei dipendenti”. Dopo 17 incontri, dunque si è ancora al punto di partenza.

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TI-PRESS Lo sciopero di tre anni fa

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