‘Loderio c’è’ contro la deponia
Se il Dipartimento del territorio durante l’estate ha condiviso con le parti in causa l’inserimento alla Buzza di Biasca della prevista discarica per inerti che dal 2022 dovrebbe accogliere per una decina d’anni fino a 1,3 milioni di materiale, questo non significa che al gruppo “Loderio c’è” vada bene la soluzione individuata. È il gruppo stesso a dirlo in un comunicato diffuso ieri a commento del nostro articolo pubblicato lunedì 1° ottobre. Affermando che “la Buzza non ha bisogno di una discarica per rivivere”, dopo i cumuli di 3 milioni di metri cubi provenienti dallo scavo AlpTransit”, il gruppo boccia gli intendimenti delle autorità cantonali e rassicura le 1’740 persone che hanno sostenuto la petizione contraria a nuove deponie: “Continueremo a batterci per una valorizzazione naturale della Buzza e della Legiuna. Perché queste zone, attigue a un biotopo d’importanza nazionale, richiedono più attenzione dall’ente pubblico”. Al privato cittadino – aggiunge Fabrizio Totti a nome del gruppo – si sono imposti precisi limiti (per balneazione, picnic, escursioni, cani al guinzaglio, taglio alberi) chiudendo gli accessi alla zona protetta e prendendo giustamente provvedimenti contro i depositi di rifiuti edili, ingombranti e inerti: “E il Cantone cosa fa? Non molto lontano intende avviare un’enorme discarica con un intenso viavai di camion da tutto il Ticino e l’impiego di macchinari. Il tutto alle porte di una regione turistica qual è la Val di Blenio e senza garanzie di rispetto dei termini previsti”. Perciò il gruppo chiede che “si rinunci alla nuova discarica a favore di una bonifica naturale delle zone ora occupate dai rumorosi impianti di lavorazione degli inerti (attività mai autorizzata), destinando queste superfici all’agricoltura come peraltro prevedono gli accordi sottoscritti a suo tempo con l’autorità patriziale”. Interessati a sostenere la causa: visitare la pagina Facebook o scrivere a loderioce@gmail.com.