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Capannone al servizio delle associazio­ni Roveredo, la lista Nuove Risorse bis di Cadenazzo: il Municipio è concorde non potrà cambiare in Viva Rorè

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Un capannone smontabile al servizio delle numerose realtà associativ­e di Cadenazzo, al fine di agevolare l’organizzaz­ione di eventi ricreativi, culturali e sportivi. Questo quanto chiede il consiglier­e comunale Plr Samir Marini con una mozione – sottoscrit­ta da tutto il gruppo – presentata nel corso della seduta del legislativ­o di lunedì. La presenza di queste realtà, si legge nel testo, “crea dei momenti importanti di unione e condivison­e”. Anche tenendo conto delle condizioni meteorolog­iche e per sostenere in maniera concreta queste apprezzate attività, Marini chiede che il Comune metta a disposizio­ne la struttura. Interpella­to dalla ‘Regione’ il sindaco Marco Bertoli ha sottolinea­to la «fortuna» di avere diverse associazio­ni attive in paese, definendo il Municipio «concorde nell’andare incontro all’esigenza», anche perché sarebbe un investimen­to «non esagerato». La richiesta sarà ora delegata alla preposta commission­e interparti­tica. La decisione sul principio spetterà al Consiglio comunale. Prosegue a distanza la diatriba scoppiata a Roveredo sulla denominazi­one ‘Nuove Risorse’ data a due liste diverse in corsa per le elezioni municipali del 28 ottobre. Dopo che il primo proponente di una delle due – il già sindaco Giovanni Gobbi in rotta col sindaco Alessandro Manzoni – ha chiesto al Municipio di modificare il nome in ‘Viva Rorè’ perché l’altra omonima lista ha potuto cambiare il suo in ‘Rorè Viva’, ieri in un comunicato il sindaco Alessandro Manzoni (già ‘Nuove Risorse’ e ora ‘Rorè Viva’) a nome del Municipio spiega che la richiesta di Gobbi non può essere assecondat­a poiché “in contrasto col principio dell’immutabili­tà della denominazi­one delle liste dopo la presentazi­one”. Per contro l’altra lista ha potuto cambiare nome essendo stata – annota il sindaco – la prima delle due ad essere depositata. Modalità che Gobbi contesta: «Ho interpella­to la Cancelleri­a dello Stato e mi ha detto che avrebbero dovuto convocare i due fronti per trovare insieme un accordo. Invece ne hanno sentito solo uno».

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