È venuta meno la fiducia
Scuole di Intragna, il credito suppletorio non piace alle commissioni Gestione (divisa) e Edilizia lanciano pesanti critiche all’operato del Municipio e invitano il legislativo a respingere il messaggio
Bacchettate sulle mani dei municipali con il righello, da parte delle commissioni Gestione e Edilizia di Centovalli. Il credito suppletorio di 440mila franchi per il completamento dei lavori di ristrutturazione del palazzo scolastico di Intragna, com’era facilmente intuibile, ha suscitato critiche a non finire e, nel caso della Gestione, pure diviso i firmatari. Una maggioranza di essi, rifacendosi ai contenuti della perizia commissionata al momento dello stop al cantiere, non le manda a dire a direzione lavori, architetto e progettista (allargando la cerchia dei “colpevoli” a segretario comunale, Municipio, uffici cantonali preposti). Sono mancate le opportune verifiche statiche (“fatto a nostro modo di vedere molto grave!”), si è agito senza trasparenza e in modo imprudente (“atteggiamento che ha messo seriamente a rischio la salute delle persone e l’integrità delle cose”), si è intervenuti con notevole ritardo (malgrado la situazione di pericolo latente) e non vi è stata alcuna ammissione di responsabilità. Tutti aspetti, questi elencati, che portano i firmatari a chiedere di respingere il credito. La minoranza della Gestione, invece, è di parere opposto. Fa leva sul fattore “imprevisto” ed evita di dare il la a una caccia alle streghe che porterebbe a costi supplementari e a ulteriori ritardi nella consegna dell’opera. In pratica responsabilità chiare e mancanze gravi da parte di ingegnere e direzione lavori dalla perizia non ne emergerebbero. Da qui l’invito al legislativo a voler “dar prova di maturità” approvando il credito. Non vi sono invece voci fuori dal coro tra i commissari dell’Edilizia; tutti sono concordi nel biasimare il modus operandi dell’esecutivo, reo di non aver mai fornito, a cantiere in corso, sufficienti risposte e delucidazioni; come pure di aver deliberato l’estensione del mandato all’impresa per il risanamento delle solette ancor prima di aver presentato, sul tavolo, il relativo messaggio (e averlo votato). Secondo la Commissione edilizia, inoltre, gli onorari esposti per il fermo cantiere sono spropositati. Non da ultimo non si capacita della decisione municipale di voler proseguire il cantiere con l’attuale direzione lavori. Scoccata finale: “La situazione dev’essere risolta esclusivamente per il bene dei bambini, ma davanti a questo modo di lavorare per nulla trasparente, la commissione non ripone più alcuna fiducia nell’esecutivo; di conseguenza non può e non vuole nuovamente lasciar passare la richiesta di credito presentata”. Municipio impallinato dal fuoco di critiche a pochi giorni dalla cruciale seduta. Mettere fine alle contrapposizioni non sarà evidente.
Tira aria pesante