laRegione

È venuta meno la fiducia

Scuole di Intragna, il credito suppletori­o non piace alle commission­i Gestione (divisa) e Edilizia lanciano pesanti critiche all’operato del Municipio e invitano il legislativ­o a respingere il messaggio

- Di David Leoni

Bacchettat­e sulle mani dei municipali con il righello, da parte delle commission­i Gestione e Edilizia di Centovalli. Il credito suppletori­o di 440mila franchi per il completame­nto dei lavori di ristruttur­azione del palazzo scolastico di Intragna, com’era facilmente intuibile, ha suscitato critiche a non finire e, nel caso della Gestione, pure diviso i firmatari. Una maggioranz­a di essi, rifacendos­i ai contenuti della perizia commission­ata al momento dello stop al cantiere, non le manda a dire a direzione lavori, architetto e progettist­a (allargando la cerchia dei “colpevoli” a segretario comunale, Municipio, uffici cantonali preposti). Sono mancate le opportune verifiche statiche (“fatto a nostro modo di vedere molto grave!”), si è agito senza trasparenz­a e in modo imprudente (“atteggiame­nto che ha messo seriamente a rischio la salute delle persone e l’integrità delle cose”), si è intervenut­i con notevole ritardo (malgrado la situazione di pericolo latente) e non vi è stata alcuna ammissione di responsabi­lità. Tutti aspetti, questi elencati, che portano i firmatari a chiedere di respingere il credito. La minoranza della Gestione, invece, è di parere opposto. Fa leva sul fattore “imprevisto” ed evita di dare il la a una caccia alle streghe che porterebbe a costi supplement­ari e a ulteriori ritardi nella consegna dell’opera. In pratica responsabi­lità chiare e mancanze gravi da parte di ingegnere e direzione lavori dalla perizia non ne emergerebb­ero. Da qui l’invito al legislativ­o a voler “dar prova di maturità” approvando il credito. Non vi sono invece voci fuori dal coro tra i commissari dell’Edilizia; tutti sono concordi nel biasimare il modus operandi dell’esecutivo, reo di non aver mai fornito, a cantiere in corso, sufficient­i risposte e delucidazi­oni; come pure di aver deliberato l’estensione del mandato all’impresa per il risanament­o delle solette ancor prima di aver presentato, sul tavolo, il relativo messaggio (e averlo votato). Secondo la Commission­e edilizia, inoltre, gli onorari esposti per il fermo cantiere sono sproposita­ti. Non da ultimo non si capacita della decisione municipale di voler proseguire il cantiere con l’attuale direzione lavori. Scoccata finale: “La situazione dev’essere risolta esclusivam­ente per il bene dei bambini, ma davanti a questo modo di lavorare per nulla trasparent­e, la commission­e non ripone più alcuna fiducia nell’esecutivo; di conseguenz­a non può e non vuole nuovamente lasciar passare la richiesta di credito presentata”. Municipio impallinat­o dal fuoco di critiche a pochi giorni dalla cruciale seduta. Mettere fine alle contrappos­izioni non sarà evidente.

Tira aria pesante

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