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Campione svizzero? C’è un ‘precedente’

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Un fazzoletto di territorio campionese è già svizzero. Sono le frazioni di San Martino e Casaccia situate sulla riva opposta del lago di Lugano cedute alla Svizzera, in via definitiva, al termine di una lunga trattativa che portò alla Convenzion­e italo-svizzera di Lugano del 5 ottobre 1861, anno in cui venne creato il Regno d’Italia. Allora la denominazi­one dell’enclave era Campione d’Intelvi, nel 1865 semplifica­ta in Campione Intelvi. Bisognerà attendere 72 anni per arrivare all’attuale composizio­ne del nome, che fu autorizzat­o con regio decreto del 18 dicembre 1993 a seguito di una domanda formulata il 5 ottobre dello stesso anno dal podestà di Campione Intelvi. La richiesta era stata respinta dal governo svizzero per opportunit­à politica al fine di conservare la dichiarata neutralità. Un precedente storico dunque che depone a favore della richiesta di annessione di Campione d’Italia alla Svizzera attraverso una spontanea raccolta di firme portata avanti dai campionesi stanchi del silenzio assordante del governo italiano, totalmente assente. L’opzione non sembra facilmente praticabil­e, in quanto si scontrereb­be con problemi costituzio­nali dato che la Carta fondamenta­le della Repubblica Italiana prevede che il Paese sia indivisibi­le. Praticabil­ità o meno, quantomeno i tempi non sarebbero brevi, in quanto si avvicinano scadenze che attuate significhe­rebbero la fine dell’enclave. Poco più di un mese e scatterann­o i licenziame­nti dei 482 ex dipendenti del casinò e gli 86 esuberi del Comune. M.M.

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