Chiasso: ‘Municipio dispiaciuto’
Le parole della vicesindaco Pantani? Per l’esecutivo ‘le polemiche vanno evitate’ Fonio (Ppd): ‘Di fatto il collegio municipale ha smentito il sindaco. Anche se non si è affrontata la questione’.
Prova “rincrescimento” il Municipio di Chiasso. Che affida questo suo sentimento a un’unica nota stampa. In realtà la settimana scorsa gli episodi che hanno fatto parlare sono stati due. A tal punto da portare, martedì, tanto le esternazioni della vicesindaco Roberta Pantani che l’esito della serata sul futuro Centro federale d’asilo al tavolo della seduta municipale. Era difficile, d’altro canto, restare indifferenti di fronte alle affermazioni sottoscritte dalla municipale, nonché consigliera nazionale, e rimbalzate dalle colonne del settimanale della Lega ‘Il Mattino della domenica’: sotto il fuoco di fila la pastorale dell’arciprete don Gianfranco Feliciani e la scelta di far servire messa a due bambini di origine etiope, figli di una coppia chiassese. Come era arduo trascurare il fallimento dell’incontro al Palapenz, che aveva l’ambizione di informare sulla struttura destinata ad accogliere i richiedenti l’asilo a Pasture e che è stato caratterizzato dall’incursione del Collettivo R-esistiamo, sulle barricate a difesa dei diritti dei migranti. Che peso hanno, quindi, le uscite della vicesindaco sulla politica chiassese? Per l’esecutivo è fondamentale “che i rappresentanti delle istituzioni si impegnino, oggi più che mai, a evitare inutili polemiche. Le istituzioni e i loro rappresentanti – rimarca – non dismettono il proprio ruolo in alcun momento: loro compito è di rispettare le leggi fondamentali del Paese e quelle convenzioni che proteggono le fasce più indifese dalla strumentalizzazione”: punto. Il Ppd è stato il primo (e praticamente solo) gruppo politico ad aver attirato l’attenzione sui fatti che hanno coinvolto Pantani e, loro malgrado, due chierichetti. Questo comunicato dell’autorità comunale che effetto fa? «La prima cosa da sottolineare è che l’esecutivo ha smentito il sindaco – chiarisce subito il consigliere comunale Giorgio Fonio, che ha dato voce alla protesta –. Nella sua dichiarazione a ‘laRegione’ – cfr. l’edizione del 26 settembre – Bruno Arrigoni ha osservato che si trattava di esternazioni personali, “che non implicano nessun obbligo da parte del Municipio di prendere posizione”. Il Municipio ha ritenuto, invece, il caso di reagire alle inutili e pericolose dichiarazioni della vicesindaco leghista». Tant’è che la questione è stata inserita nell’agenda municipale. «La maggioranza dei municipali ha valutato che questa polemica fosse meritevole di una discussione. E ciò è positivo». Quanto accaduto non è, però, stato sviscerato sino in fondo. «Ciò che mi lascia un po’ perplesso – ci dice Fonio – è che alla nostra richiesta di prendere le distanze dalle parole di Roberta Pantani si è risposto con il “rincrescimento” a fine nota. Come Ppd abbiamo, però, sollevato anche un altro aspetto importante: l’opportunità che chi alimenta simili polemiche poi diriga il dicastero Socialità e integrazione. E qui l’esecutivo ha sorvolato». Come si è evitato di nominare il ‘Mattino’, limitandosi a un “noto settimanale”. Insomma, non si è banalizzato l’accaduto, ma neppure si è avuto il coraggio di prenderlo di petto. «Eppure ci sono temi che non possono essere sottaciuti e situazioni che non possono rimanere nei cassetti. Quanto avvenuto ai due bambini chiassesi richiedeva una riflessione – ribadisce il consigliere Ppd –. Basti dire che per la famiglia, che ha vissuto momenti difficili, non si è spesa una parola di solidarietà». Quindi, questione archiviata o no? «Per il futuro promettiamo di mantenere alta l’attenzione. La tranquillità culturale e l’impegno verso l’integrazione sono tali a Chiasso da non poter permettere che la politica inietti veleno nel nostro tessuto sociale, alimentando tensioni che non fanno parte della nostra cittadina». A Fonio fa specie pure un altro aspetto. «Sì, che sulla querelle non si sia espresso nessun peso massimo o vertice della Lega chiassese». Resta il fatto che certi accadimenti, agli occhi dell’autorità, suscitano “reazioni ed emozioni che possono originare scontri e frizioni, che a mente fredda sono privi di giustificazioni”. Il Municipio non giudica: a ciascuno, si annota, le proprie responsabilità. E quanto è successo al Palapenz? Le modalità della contestazione, chiude il Municipio, “non hanno alcunché di democratico”.