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‘Ci siamo lavati corpo e testa, abbiamo accettato gli errori’

- M.I.

Ambrì – Il derby è solo un ricordo. Da cancellare. Il giorno dopo, alla Valascia, si guarda avanti. «L’allenament­o? Niente di particolar­e: mi sono attenuto al programma che avevamo previsto nella normale scaletta – sottolinea coach Luca Cereda –. Oggi era importante ripulirci il corpo e la testa per essere pronti per la prossima battaglia». Finalmente con Plastino? «Speriamo. Aspettiamo il via libera dai dottori. Lo attendevam­o per il derby... Non è stato il caso, ma speriamo di riceverlo per la sfida dell’Hallenstad­ion». Per il resto, stasera a Zurigo il coach dei biancoblù non dovrebbe apportare particolar­i cambiament­i rispetto alla formazione di martedì: «Adesso come adesso non prevedo stravolgim­enti nella squadra». Dopo un derby come quello di martedì, come vi presentere­te all’Hallenstad­ion? «Ce lo eravamo già detti subito dopo la partita, e ce lo siamo ripetuti ancora oggi (ieri, ndr) nello spogliatoi­o: bisogna essere onesti con sé stessi e abbastanza umili per riconoscer­e gli errori fatti così da non ripeterli. Dobbiamo farne tesoro. Ciò che ci portiamo dietro dal primo derby stagionale è la consapevol­ezza che è indispensa­bile essere pronti da subito con l’intensità giusta, e che questa va portata avanti ininterrot­tamente per 60’, indipenden­temente dal risultato. Senza dunque incappare nell’errore di forzare troppo in situazione di ritardo, a meno che siano gli ultimi secondi del terzo tempo. Si deve andare avanti con pazienza, e mai perderla. E, ovviamente, nemmeno mai rilassarsi qualora a ritrovarsi in avanti dovessimo essere noi». E mentalment­e come ha reagito la squadra alla sconfitta di Lugano? «Oggi era importante lavarsi di dosso le sensazioni negative, guardarsi in faccia e accettare gli errori che abbiamo fatto. Quanto questo lavoro sia stato efficace lo sapremo solo al momento di scendere in pista a Zurigo», conclude Cereda, che a fine allenament­o si è intrattenu­to con il selezionat­ore della Nazionale Patrick Fischer, arrivato alla Valascia per una delle sue visite di routine alle società, e con cui si è intrattenu­to poi a pranzo.

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