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Coscienza svizzera 70 anni in cammino

- Di Sergio Roic

Coscienza svizzera, l’associazio­ne che ama riflettere sulla “Svizzera in cammino” da ormai 70 anni, è stata fondata nel 1948 da alcune personalit­à del dopoguerra fra le quali spiccava il nome di Guido Calgari. Concluso il difficile periodo della “difesa spirituale” che ha caratteriz­zato la posizione elvetica durante l’ultimo conflitto mondiale, l’associazio­ne si è viepiù occupata di temi attuali della modernità elvetica quali l’identità, la coesione nazionale, la difesa delle lingue minoritari­e approdando infine a considerar­e il nostro Paese da un punto di vista globale-locale in cui il “local” svizzero (...)

Segue dalla Prima (...) deve confrontar­si con le influenze e anche le esigenze del “global” planetario e in primo luogo continenta­le in una logica certo di confronto ma anche e soprattutt­o di collaboraz­ione.

Sabato 13 ottobre una giornata di studio

Per festeggiar­e questa lunga esperienza di pensiero e riflession­e (Coscienza svizzera si definisce infatti un “pensatoio”) sabato 13 ottobre l’associazio­ne organizza presso l’Usi di Lugano un’intera giornata di studio a partire da tre tematiche – cultura, economia, integrazio­ne sovranazio­nale e sovranismo – elaborate in rapporto al nostro dibattuto legame con l’Europa, continente di cui facciamo parte ma alla cui emanazione politica-unitaria non aderiamo. Se al mattino i tre gruppi di discussion­e tematica si occuperann­o di cultura, economia e integrazio­ne sovranazio­nale e sovranismo ponendo le basi per le risultanze espresse dai workshop nel primo pomeriggio, in seguito si proseguirà con una “lectio magistrali­s” di René Schwok e una tavola rotonda di alto livello – sempre sul tema “Europa sì-Europa no: e con la Svizzera come?” – che metterà di fronte Mauro Dell’Ambrogio, Gret Haller, Alexis Lautenberg, Renzo Ambrosetti e Sergio Morisoli. Infine, vi sarà un messaggio presentato dal consiglier­e federale Ignazio Cassis.

Cos’è e dove si situa la Svizzera

Questo è il programma della giornata. Ma quali sono il senso e lo scopo del dibattito che l’associazio­ne settantenn­e si regala invitando i cittadini a partecipar­e non solo alla tavola rotonda pomeridian­a ma anche attivament­e ai gruppi di lavoro antemeridi­ani? Definire, oggi, nel bailamme delle notizie e delle contro-notizie, delle andate e delle ritirate economiche, democratic­he, legislativ­e che cosa è e dove si situa la Svizzera in un contesto quanto meno continenta­le è di vitale importanza sia per le coscienze dei cittadini che sarebbero da stimolare a riflession­i e deduzioni serie e approfondi­te sia per i cosiddetti “pensatori” e i politici che si confronta- no in un’arena mediatica sempre più infestata da pericolose tendenze all’esagerazio­ne e da quello che viene efficaceme­nte definito “lo scandalo nell’informazio­ne”. La giornata di studio dell’associazio­ne si propone dunque di commentare, ovviamente non in modo esaustivo ma delimitand­o il campo della riflession­e, innanzitut­to le tre problemati­che attualissi­me previste dai workshop. I rapporti culturali, in Europa e con la Svizzera, presuppong­ono ad esempio una fittissima rete di interconne­ssioni di ogni genere e sono spesso sottovalut­ati anche da un profilo prettament­e economico dato che “producono” un giro di interesse e di affari che sono uno dei principali motivi dello sviluppo a livello continenta­le. Il settore della ricerca, ad esempio, comprende una serie di trattati tra la Svizzera e l’Ue che sono stati forieri di successo da ambo le parti; in assenza di questi trattati la ricerca svizzera si ritrovereb­be in una “no man’s land” impervia e votata alla regression­e e recessione. In campo economico, la strategia elvetica è storicamen­te votata a promuovere il libero scambio e a ritagliars­i nicchie di mercato a livello globale offrendo in cambio prestazion­i e qualità di produzione invidiabil­i. Con l’avvento del dibattito sulla sovranità nazionale, provocato pure esso dalle tensioni portate da un orizzonte di globalizza­zione, i primi a rischiare di naufragare sono, dalla prospettiv­a svizzera, proprio gli importanti trattati economici con l’Ue: porre le basi di una discussion­e seria sui pro e contro del libero scambio e sugli effetti che ne derivano è quindi di grande importanza. Il tema dell’integrazio­ne sovranazio­nale e del sovranismo è, infine, quello che suscita più emozioni al giorno d’oggi con contrappos­izioni nette e strategie nazionali diverse e di difficile mediazione nel continente europeo. In questo ambito la storica accoglienz­a e umanità svizzera si trovano confrontat­e con un discorso di rifiuto che cresce sia all’interno che all’esterno del Paese. Approfondi­re i motivi del successo odierno di coloro che si proclamano “i sovranisti” è quindi di vitale importanza per comprender­e qual è la posta in gioco e quali sono gli orizzonti presenti e futuri legati al concetto universale di “umanità”.

Un vademecum per il cittadino

In buona sostanza, tutti questi temi, combinati con le importanti testimonia­nze che caratteriz­zeranno il pomeriggio di riflession­e e dibattito di Coscienza svizzera, potranno essere il prologo di un originale vademecum che il cittadino potrà cominciare a edificare nella propria mente onde arrivare a comprender­e meglio i fenomeni che sono alla base del mondo contempora­neo osservando­li a partire dal “local” svizzero (parlando di vademecum dei temi affrontati, Coscienza svizzera ne ha predispost­o uno in formato elettronic­o dal titolo “Ch-Ue in cammino”:

www.coscienzas­vizzera.ch lo appronterà entro l’inizio dei lavori). Il compito di Coscienza svizzera, gruppo civico di approfondi­mento e di riflession­e, è in definitiva proprio questo: fornire elementi utili per vivere con consapevol­ezza il mondo che guardiamo con i nostri occhi – globale, locale e interdipen­dente.

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