Coscienza svizzera 70 anni in cammino
Coscienza svizzera, l’associazione che ama riflettere sulla “Svizzera in cammino” da ormai 70 anni, è stata fondata nel 1948 da alcune personalità del dopoguerra fra le quali spiccava il nome di Guido Calgari. Concluso il difficile periodo della “difesa spirituale” che ha caratterizzato la posizione elvetica durante l’ultimo conflitto mondiale, l’associazione si è viepiù occupata di temi attuali della modernità elvetica quali l’identità, la coesione nazionale, la difesa delle lingue minoritarie approdando infine a considerare il nostro Paese da un punto di vista globale-locale in cui il “local” svizzero (...)
Segue dalla Prima (...) deve confrontarsi con le influenze e anche le esigenze del “global” planetario e in primo luogo continentale in una logica certo di confronto ma anche e soprattutto di collaborazione.
Sabato 13 ottobre una giornata di studio
Per festeggiare questa lunga esperienza di pensiero e riflessione (Coscienza svizzera si definisce infatti un “pensatoio”) sabato 13 ottobre l’associazione organizza presso l’Usi di Lugano un’intera giornata di studio a partire da tre tematiche – cultura, economia, integrazione sovranazionale e sovranismo – elaborate in rapporto al nostro dibattuto legame con l’Europa, continente di cui facciamo parte ma alla cui emanazione politica-unitaria non aderiamo. Se al mattino i tre gruppi di discussione tematica si occuperanno di cultura, economia e integrazione sovranazionale e sovranismo ponendo le basi per le risultanze espresse dai workshop nel primo pomeriggio, in seguito si proseguirà con una “lectio magistralis” di René Schwok e una tavola rotonda di alto livello – sempre sul tema “Europa sì-Europa no: e con la Svizzera come?” – che metterà di fronte Mauro Dell’Ambrogio, Gret Haller, Alexis Lautenberg, Renzo Ambrosetti e Sergio Morisoli. Infine, vi sarà un messaggio presentato dal consigliere federale Ignazio Cassis.
Cos’è e dove si situa la Svizzera
Questo è il programma della giornata. Ma quali sono il senso e lo scopo del dibattito che l’associazione settantenne si regala invitando i cittadini a partecipare non solo alla tavola rotonda pomeridiana ma anche attivamente ai gruppi di lavoro antemeridiani? Definire, oggi, nel bailamme delle notizie e delle contro-notizie, delle andate e delle ritirate economiche, democratiche, legislative che cosa è e dove si situa la Svizzera in un contesto quanto meno continentale è di vitale importanza sia per le coscienze dei cittadini che sarebbero da stimolare a riflessioni e deduzioni serie e approfondite sia per i cosiddetti “pensatori” e i politici che si confronta- no in un’arena mediatica sempre più infestata da pericolose tendenze all’esagerazione e da quello che viene efficacemente definito “lo scandalo nell’informazione”. La giornata di studio dell’associazione si propone dunque di commentare, ovviamente non in modo esaustivo ma delimitando il campo della riflessione, innanzitutto le tre problematiche attualissime previste dai workshop. I rapporti culturali, in Europa e con la Svizzera, presuppongono ad esempio una fittissima rete di interconnessioni di ogni genere e sono spesso sottovalutati anche da un profilo prettamente economico dato che “producono” un giro di interesse e di affari che sono uno dei principali motivi dello sviluppo a livello continentale. Il settore della ricerca, ad esempio, comprende una serie di trattati tra la Svizzera e l’Ue che sono stati forieri di successo da ambo le parti; in assenza di questi trattati la ricerca svizzera si ritroverebbe in una “no man’s land” impervia e votata alla regressione e recessione. In campo economico, la strategia elvetica è storicamente votata a promuovere il libero scambio e a ritagliarsi nicchie di mercato a livello globale offrendo in cambio prestazioni e qualità di produzione invidiabili. Con l’avvento del dibattito sulla sovranità nazionale, provocato pure esso dalle tensioni portate da un orizzonte di globalizzazione, i primi a rischiare di naufragare sono, dalla prospettiva svizzera, proprio gli importanti trattati economici con l’Ue: porre le basi di una discussione seria sui pro e contro del libero scambio e sugli effetti che ne derivano è quindi di grande importanza. Il tema dell’integrazione sovranazionale e del sovranismo è, infine, quello che suscita più emozioni al giorno d’oggi con contrapposizioni nette e strategie nazionali diverse e di difficile mediazione nel continente europeo. In questo ambito la storica accoglienza e umanità svizzera si trovano confrontate con un discorso di rifiuto che cresce sia all’interno che all’esterno del Paese. Approfondire i motivi del successo odierno di coloro che si proclamano “i sovranisti” è quindi di vitale importanza per comprendere qual è la posta in gioco e quali sono gli orizzonti presenti e futuri legati al concetto universale di “umanità”.
Un vademecum per il cittadino
In buona sostanza, tutti questi temi, combinati con le importanti testimonianze che caratterizzeranno il pomeriggio di riflessione e dibattito di Coscienza svizzera, potranno essere il prologo di un originale vademecum che il cittadino potrà cominciare a edificare nella propria mente onde arrivare a comprendere meglio i fenomeni che sono alla base del mondo contemporaneo osservandoli a partire dal “local” svizzero (parlando di vademecum dei temi affrontati, Coscienza svizzera ne ha predisposto uno in formato elettronico dal titolo “Ch-Ue in cammino”:
www.coscienzasvizzera.ch lo appronterà entro l’inizio dei lavori). Il compito di Coscienza svizzera, gruppo civico di approfondimento e di riflessione, è in definitiva proprio questo: fornire elementi utili per vivere con consapevolezza il mondo che guardiamo con i nostri occhi – globale, locale e interdipendente.