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Una rappresent­anza, oggi, ‘insufficie­nte’

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Altroché 50%, viene da esclamare guardando l’edizione 2018 de ‘Le cifre della parità’. La rappresent­anza femminile nelle istituzion­i politiche ticinesi «è del 15% nei Municipi, del 29% nei Consigli comunali, del 27% nel parlamento e del 20% per quanto concerne la Deputazion­e ticinese a Berna», rileva Rachele Santoro, Delegata per le pari opportunit­à. Numeri che non possono soddisfare in alcun modo. «Certo, dire che sono poco incoraggia­nti è un eufemismo. Nell’attuale Consiglio di Stato siedono solo uomini, e nel corso degli ultimi cinquant’anni c’è stato spazio solo per tre donne». E, ricorda Santoro, «ci son volute ben sei legislatur­e, vale a dire 24 anni, perché la prima di queste, Marina Masoni, venisse eletta». Nonostante questo, «nelle elezioni del 2011 e del 2015 si è registrato un aumento della rappresent­anza femminile». Dato che aumenta il proprio rilievo «consideran­do come nell’ultima legislatur­a la probabilit­à di successo delle donne ha raggiunto per la prima volta quasi la stessa quota di quella dei candidati uomini». Quindi, «la presenza di donne nelle liste costituisc­e sicurament­e un primo passo per migliorare la nostra rappresent­anza». Le fa eco Cristina Zanini Barzaghi, municipale di Lugano: «Oggi entrare in politica è fortunatam­ente meno difficile e l’ambiente è meno ostile. Ma dopo qualche segnale positivo, soprattutt­o per gli esecutivi, la quota di donne sta calando. In Consiglio di Stato e nei Municipi di Bellinzona, Mendrisio e Locarno non siede nessuna donna». Da qui l’invito. «In questi mesi si stanno preparando le liste per il 2019, una riflession­e si impone». JAC

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TI-PRESS Più donne in lista ‘primo passo’

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