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Villiger rovina la festa al Ppd

La soddisfazi­one per il successo elettorale a Zugo è stata offuscata dal caso del consiglier­e di Stato Per Andrea Ghiringhel­li (storico) il fatto che un politico abbia un’amante rientra nella sfera privata. Un’inchiesta penale sarebbe invece più problemat

- Di Fabio Barenco

Domenica il Ppd, dopo diverso tempo, avrebbe avuto motivo di festeggiar­e visto che nelle elezioni cantonali a Zugo ha guadagnato un terzo seggio in governo e in parlamento ha confermato di essere la forza politica più rappresent­ata. La festa però non c’è stata: le vicissitud­ini giuridiche e private che ruotano attorno al consiglier­e di Stato riconferma­to Beat Villiger, hanno infatti oscurato il successo politico del partito. È stato dapprima il portale di informazio­ne online Republik a rivelare una settimana prima delle elezioni che il 66enne – poi rieletto con il terzo miglior risultato – nel 2017 ha ceduto la sua automobile a una persona che non aveva la patente. Il Ministero pubblico lucernese ha in seguito aperto una procedura penale, tra le altre cose, per falsità in documenti. Tuttavia, la Procura ha poi emanato un decreto di non luogo a procedere. Domenica, in un’intervista rilasciata al ‘SonntagsBl­ick’, Villiger ha spiegato che la persona in questione era la sua ex amante, da cui ha anche avuto una figlia fuori dal matrimonio. Il responsabi­le del Dipartimen­to della sicurezza ha così dichiarato di volersi prendere due o tre

giorni per decidere se accettare o meno il nuovo mandato. La decisione non è ancora arrivata, ma il caso fa discutere. Secondo lo storico Andrea Ghiringhel­li – che ha più volte sottolinea­to l’importanza dell’etica in politica – «il fatto che avesse un’amante sono affari suoi». Più problemati­ca invece la vicenda dell’inchiesta penale: «Norberto Bobbio – spiega Ghiringhel­li a ‘laRegione’ – diceva che un medico pur essendo bravissimo deve rispettare un’etica profession­ale: se prescrive medicine in eccesso per fare soldi, allora questa pratica è da condannare. Nel caso specifico si tratta di un politico apprezzato (visto che sarebbe la sua quarta legislatur­a) che, se ha assunto comportame­nti scorretti, dovrebbe fermarsi e riflettere. Cosa che ha effettivam­ente fatto». La Procura lucernese ha deciso di non procedere con l’inchiesta. Un politico deve però in qualsiasi caso avere «un comportame­nto eticamente conforme al compito che deve svolgere», sottolinea lo storico. «E non si può affermare che un’azione è lecita, sempliceme­nte perché non comporta nulla di penalmente rilevante. Anche in questi casi si possono assumere comportame­nti scorretti». Il presidente del Plr di Zugo Andreas Hostettler, eletto domenica in governo, ha infatti affermato che fino a quando non sarà chiarita la vicenda di Villiger, la questione rimane aperta. Anche secondo il presidente dell’Udc cantonale e capogruppo alle Camere Thomas Aeschi bisogna fare luce sul caso. Dal canto suo il

presidente del Ppd e consiglier­e nazionale per il Canton Zugo Gerhard Pfister ha parlato di una «situazione sgradevole»: anche se penalmente non c’è nulla di rilevante occorrerà condurre un’attenta valutazion­e politica. Nel caso specifico bisogna comunque distinguer­e tra ciò che riguarda la vita privata

e quella pubblica. «Ognuno è libero di vivere la sua vita privata come vuole, se non ha atteggiame­nti che compromett­ono la libertà degli altri o infrangono norme», spiega Ghiringhel­li. Spesso in politica vengono però usate questioni private per discredita­re un avversario. «È un atteggiame­nto deprecabil­e»,

afferma lo storico. «La vita privata non deve essere oggetto di attacchi personali, a meno che non infranga la pubblica decenza. E nel caso specifico del consiglier­e di Stato rieletto non mi sembra che sia il caso: se qualcuno ha una o dieci amanti sono affari suoi. Al limite dovrà vedersela con la moglie…».

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KEYSTONE/TI-PRESS Beat Villiger deciderà nei prossimi giorni se accettare il nuovo mandato (nel riquadro Andrea Ghiringhel­li)

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