Nobel, tra clima e innovazione
Il premio per l’Economia quest’anno è andato a due studiosi statunitensi per le loro ricerche sui cambiamenti climatici e gli effetti sull’analisi macroeconomica
Stoccolma – William Nordhaus e Paul Romer hanno vinto il premio Nobel 2018 per l’Economia per i loro lavori sull’integrazione tra studi sui cambiamenti climatici, innovazione tecnologica e analisi macroeconomica. Lo ha deciso l’Accademia reale svedese delle scienze. In particolare, Nordhaus è stato premiato per il lavoro sul clima, Romer per quello sull’innovazione tecnologica. “Le loro ricerche hanno ampiamente allargato lo spettro dell’analisi economica costruendo modelli che spiegano
come l’economia di mercato interagisce con la natura e la conoscenza”, ha affermato la Royal Academy. I due vincitori “hanno sviluppato metodi che affrontano alcune delle sfide fondamentali e più urgenti del nostro tempo: combinare la crescita sostenibile a lungo termine dell’economia globale con il benessere della popolazione del pianeta”. Il Nobel per l’Economia, istituito nel 1968, ha un premio di 9 milioni di corone svedesi (un milione di dollari) ed è stato aggiunto solo successivamente all’elenco originale di premi stabilito da Alfred Nobel nel 1895.
Paul Romer, classe 1955, originario di Denver (Usa), è stato capoeconomista e vicepresidente della Banca mondiale fino al 24 gennaio di quest’anno. È professore di economia alla Stern School of Business dell’Università di New York. In precedenza ha insegnato a Stanford. Nordhaus è professore all’Università di Yale, dove ha studiato, ed è nato nel 1941 ad Albuquerque, nel Nuovo Messico (Usa). È stato consulente economico durante l’amministrazione Carter e ha scritto numerosi libri, tra cui il manuale di economia redatto con un altro premio Nobel, Paul Samuelson.