laRegione

Una piazza (del Ponte) senza vincoli

- Di Daniela Carugati

Su piazza del Ponte non calerà alcun vincolo. Giunto a un bivio, il Consiglio comunale di Mendrisio – o meglio la sua maggioranz­a – ieri sera ha deciso di non mettere dei paletti edificator­i al comparto. Abbattuto l’ex Jelmoli – il cantiere è partito ieri –, si procederà così un passo alla volta, nell’attesa di mettere nero su bianco il destino pianificat­orio del comparto. La proposta dei Verdi (tradotta in mozione) ha trovato, quindi, il sostegno della minoranza della Commission­e della pianificaz­ione, ma non quello del legislativ­o (non a sufficienz­a). Al momento non si

rinuncerà a costruire lì dove oggi si demolisce il palazzo e non si legherà (senza se e senza ma) la destinazio­ne dell’area a un prevalente interesse pubblico. La partita, comunque, potrebbe non essere chiusa. In questo senso Tiziano Fontana, dei Verdi, è stato chiaro. Se l’autorità comunale persisterà nella sua linea, «non si potrà non lanciare una iniziativa comunale popolare». Come dire che sull’avvenire del ‘cuore’ del Borgo potrebbero essere sollecitat­i di nuovo i cittadini, già protagonis­ti di una petizione e fautori della bocciatura, nel settembre 2016, della variante pianificat­oria messa in campo da Municipio e maggioranz­a

del legislativ­o. Sta di fatto che sulla piazza l’aula consiliare ha visto anche due schieramen­ti politici: da una parte i Verdi, e con loro colleghi di Insieme a Sinistra e del gruppo Lega-Udc-Ind., dall’altra in modo evidente Plr e Ppd. Tra chi vedeva quel vincolo più come una sorta di ‘gabbia’, il consiglier­e del Ppd Andrea Carri. Oggi, ha richiamato, è necessario approfondi­re la pianificaz­ione del comparto prima di decidere in modo definitivo sulle proprietà che vi si affacciano. E poi, ha stuzzicato Luca Pestelacci del Plr, «una volta ultimata la sistemazio­ne provvisori­a – prevista come tappa intermedia, ndr – potremmo renderci conto

che avere una piazza vuota non sia la scelta adeguata. Non è che si ha paura che la popolazion­e cambi idea?». Nessun timore, ha rintuzzato dal canto suo Fontana. Del resto, ha ricordato, sono 11 anni che si attende una via d’uscita. E il rischio, ha fatto capire pure Grazia Bianchi (Insieme a Sinistra), tra i firmatari del rapporto di minoranza con lo stesso Fontana e Nadir Sutter (Lega-Udc-Ind.), è che a livello progettual­e si ripetano gli errori del passato. Sullo sfondo la controvers­a Torre Sergison. Una cosa è certa, la discussion­e sul nodo di piazza del Ponte non si esaurirà qui. Caso chiuso, invece, per l’ampliament­o dell’autosilo all’Obv.

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TI-PRESS/F. A. Ex Jelmoli, partito il cantiere

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