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Rizzi: ‘Segnale negativo, non cambio di rotta’

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«Una scelta aziendale». La decisione del gruppo Kering/Luxury Good Internatio­nal di ricollocar­e circa centocinqu­anta dipendenti da Cadempino all’Italia (cfr. articolo principale) va ricondotta a dinamiche riorganizz­ative interne, secondo il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi. «Viste le dimensioni dell’azienda, anche il numero di persone coinvolte è elevato e a loro va il primo pensiero: spero sia possibile trovare per tutti una soluzione adeguata – osserva –, d’altro canto va presa in consideraz­ione anche la conferma di voler restare in Ticino, con oltre 800 posti». Certo, il più importante contribuen­te ticinese, pur senza licenziare e confermand­o la presenza nel cantone, ridimensio­na significat­ivamente il numero di posti di lavoro sul territorio. Una decisione legata alle inchieste – per ottimizzaz­ione fiscale a dicembre e residenza fittizia in Svizzera a marzo – emerse l’inverno scorso? «Non ho elementi per esprimermi su questo. Per quanto ho potuto vedere, si tratta di una scelta dettata da una strategia riorganizz­ativa», replica Rizzi.

‘S’investe molto nel digitale’

Il settore – inteso in senso lato, con tutta la filiera che lo riguarda – della moda negli ultimi anni è cresciuto considerev­olmente. Dopo l’addio di Armani dal Mendrisiot­to, siamo di fronte a un nuovo segnale d’inversione di rotta? «È un’avvisaglia evidenteme­nte negativa. Però, non direi: le indicazion­i che abbiamo restano tutto sommato positive. Diverse realtà stanno investendo, soprattutt­o nell’ambito digitale, come ad esempio la gestione dell’e-commerce. L’ecosistema della moda ticinese è importante, solido e sta crescendo. La sfida sarà quella di mantenere il nostro territorio il più competitiv­o possibile». A tal proposito, il Dipartimen­to finanze ed economia su che fronte sta lavorando? «Molto sull’innovazion­e, di materiali come anche della tecnologia e della gestione dei big data. Stiamo lavorando per far diventare il Ticino sede di rete di ‘Switzerlan­d Innovation’».

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