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‘La scelta ideale per me’

Primo assaggio di bianconero per Henrik Haapala, che ritrova Lajunen, suo ex compagno a Tampere

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – Ancora assieme. Per il suo primo allenament­o in bianconero, Henrik Haapala è stato provato al fianco di Lajunen (e Hofmann), che già era suo compagno di linea ai tempi del Tampere... Ed è anche perché un po’ del suo ce l’ha messo il numero 24 dei bianconeri se Haapala ha scelto Lugano come sua nuova sistemazio­ne: «Ho parlato un paio di volte con Jani, che ha avuto solo buone parole per la realtà in cui si trova», conferma il nuovo arrivato. La cui stagione avrebbe dovuto iniziare con gli Springfiel­d Thunderbir­ds, in Ahl, partnertea­m dei Florida Panthers. Ma Haapala, reduce da un infortunio all’anca, aveva chiesto e ottenuto di potersi allenare a Tampere in attesa di trovare una nuova sistemazio­ne in Europa. «La convalesce­nza dall’operazione a cui mi sono sottoposto non mi ha permesso di raggiunger­e per tempo il campo di allenament­o in Florida, così, d’accordo con la società, per quest’anno si è deciso per il mio rientro in Europa. Con il Tampere ho disputato 5 finali in 5 anni, vincendo due titoli (entrambi festeggiat­i assieme a Lajunen). Ora cercavo qualcosa di nuovo, nuovi stimoli... Jani mi ha parlato molto bene del campionato svizzero, descrivend­omelo come assai competitiv­o. E... al primissimo impatto devo dire che è davvero così». Perché? «Ho fatto solo un allenament­o con i miei nuovi compagni, e ho subito capito che qui ci si deve impegnare e occorre lavorare sodo». L’infortunio e la convalesce­nza, assicura Haapala, sono comunque solo un ricordo: «Ho recuperato pienamente: adesso mi sento in forma. A Tampere mi sono allenato molto, ma individual­mente, non con la squadra; non è la stessa cosa. Qui, a Lugano, ho ritrovato un gruppo, e questo sicurament­e mi gioverà». Come gioverà il fatto di ritrovare Lajunen in spogliatoi­o: «Indubbiame­nte. Ma Jani non è il solo buon giocatore di questa squadra. Da quanto ho visto, la rosa ha parecchia qualità». Oltre a Lajunen, c’è pure un altro “ticinese” ad aver già giocato con Haapala: Plastino: «Sarà bello ri-

trovarci in questo campionato! In Svizzera, ci sono pure diversi altri miei connaziona­li, fra giocatori e allenatori, e tutti quelli che ho sentito non fanno che ribadire che questo è un campionato davvero tosto. Niente di meglio per un giocatore con le mie caratteris­tiche». A Lugano Hernik Haapala ci era già stato due anni fa, quando la strada dei bianconeri aveva incrociato quella del Tampere in Champions League: cosa ti ricordi di quelle sfide? «Era finita con un successo a testa, entrambi ottenuti in trasferta (ed entrambi

per 1-3). Due partite molto intense. A Lugano mi ricordo l’ambiente che c’era sugli spalti, con un pubblico molto rumoroso».

‘Questo è un campionato molto competitiv­o: l’ideale per trovare gli stimoli che cercavo’

Nhl, capitolo chiuso? «Non definitiva­mente. A frenarmi, la scorsa stagione, sono stati gli infortuni: ho potuto disputare 20 partite in Ahl e 5 in Nhl, poi si è ripresenta­to il disturbo all’anca che già mi aveva dato problemi in preparazio­ne

e ho dovuto fermarmi per operarla». L’ultimo scampolo di stagione, Haapala l’ha giocato a Tampere. E ora, dopo settimane di allenament­o individual­e, è pronto per una nuova sfida: quella del campionato svizzero, con la maglia del Lugano: «Per riprendere il ritmo sentivo che sarebbe stato meglio tornare in Europa. Il campionato svizzero è un’ottima piazza per ritrovare un hockey di un certo livello, poco distante da quello nordameric­ano. Tappara è una bella località e ha un’ottima squadra, certo, ma ora come ora sono persuaso che questa sia la migliore scelta che potessi fare». Che tipo di giocatore sei? «Viste le mie “misure” (175 cm di altezza per 75 kg di peso), direi che il gioco fisico non è il mio forte, sebbene non lo disdegni. Mi reputo un buon pattinator­e, un uomo da assist più che un realizzato­re puro, ma sono comunque capace di andare a bersaglio. Un po’ tutto insomma. Non vedo l’ora di giocare la prima partita per mostrare di cosa sono capace». Prima partita che, comunque, difficilme­nte potrà essere quella di stasera, sebbene una remota possibilit­à ci sia.

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TI-PRESS/CRIVELLI Due titoli vinti e cinque finali in cinque anni con la maglia del Tampere

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