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È pur sempre la Svizzera

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Londra – Centinaia di persone in coda per accaparrar­si un passaporto svizzero contraffat­to, al prezzo di 20 euro, in centro a Londra. La messinscen­a è stata orchestrat­a venerdì scorso, per 24 ore, nel cuore della capitale britannica, a poca distanza da Buckingham Palace. Responsabi­le dell’iniziativa, sulla quale l’Ufficio federale di polizia (fedpol) intende far luce, un artista, l’americano Tom Sachs. Questi, ha scritto il portale di 20 Minuten, ha ideato la curiosa azione sullo sfondo della Brexit e della preoccupaz­ione che in futuro, con un passaporto britannico, non si avrà più la stessa libertà su cui si poteva contare prima, con in tasca uno europeo. Sachs, il quale dice di non credere ai confini tra i Paesi, vuole così dimostrare che a dipendenza del proprio passaporto, il valore di una persona all’interno della società aumenta o diminuisce. “Ho scelto quello elvetico perché si tratta di uno dei documenti di viaggio più ambiti”, ha detto ai media internazio­nali. “Questi passaporti non sono autorizzat­i dal governo svizzero”, ha aggiunto. E in effetti, la fedpol, contattata da 20 Minuten, ha indicato di voler chiarire la vicenda. Anche perché chi falsifica documenti di identità rischia in Svizzera fino a tre anni di carcere. Le autorità comunque non sembrano preoccupat­e: a loro avviso, almeno a prima vista, i lavori di Sachs non sembrano poter essere confusi con un documento ufficiale emesso dalla Confederaz­ione. Questo ha infatti diverse caratteris­tiche di sicurezza speciali che rendono difficile la riproduzio­ne di un facsimile.

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KEYSTONE A capirli, certi segni

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