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Kim vuole Bergoglio a Pyongyang

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Pechino – Kim Jong-un vuole il Papa a Pyongyang. Al presidente nordcorean­o non basta più Donald Trump (con il quale si rivedrà “presto”), ma punta al capo della Chiesa cattolica. L’invito sarà consegnato in Vaticano dal presidente sudcoreano Moon Jae-in direttamen­te a Bergoglio nell’udienza della prossima settimana. “Prima aspettiamo che arrivi l’invito, deve ancora arrivare”, ha risposto il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke alla domanda se il Papa accetterà l’invito, anticipato e annunciato da Seul. Poco prima, il portavoce presidenzi­ale Kim Eui-kyeom aveva spiegato che “il giovane leader” è pronto ad accogliere il Pontefice “con ardore”. La mossa di Kim è un prodotto della comunicazi­one mai interrotta tra le parti, nella quale la Chiesa cattolica di Seul è sempre stata presente, “anche nei momenti più difficili e di massima tensione”. Non a caso, c’era anche Hyginus Kim Hee-Joong, presidente della Conferenza coreana dei vescovi, alla cena d’onore dello scorso mese a Pyongyang per la delegazion­e sudcoreana al seguito di Moon per il terzo summit intercorea­no dell’anno. Nell’occasione, Moon presentò il prelato al “supremo comandante” che avrebbe riferito di un messaggio di Bergoglio rivolto “alla pace e alla prosperità del popolo coreano”. Il prelato e Kim ebbero anche modo di parlarsi nell’ultimo giorno di missione. Al rientro, l’arcivescov­o raccontò che quando disse a Kim che avrebbe riferito in Vaticano dei passi di riconcilia­zione tra le Coree, il presidente replicò con un inchino cortese: “Sì, per favore”.

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