laRegione

Ai bambini

- Di Daniele Dell’Agnola, scrittore

Recentemen­te una consiglier­a nazionale, conosciuta, votata e ben sostenuta da una parte considerev­ole di popolazion­e, se l’è presa con dei bambini, chierichet­ti di origine etiope impegnati in una comunità cattolica, per costruire delle argomentaz­ioni volte a screditare un parroco locale, colpevole, secondo la signora, di divulgare un pensiero critico nei confronti di una politica che in questo cantone sta ottenendo sempre più consensi. Come dire, una volta i chierichet­ti erano “dei nostri.” La notizia mi colpì, una sera che avevo tra le mani il volume di Marcella Terrusi, “Albi illustrati: leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia” (Carocci). È un libro nel quale si racconta il valore delle grandi opere letterarie destinate all’infanzia. Nell’introduzio­ne si spiega un archetipo molto interessan­te cogliendo spunto da una storia illustrata intitolata “La signora Meyer e il merlo”. L’autore è Wolf Erlbruch. La signora Meyer, rabbuiata da una quotidiani­tà imbrigliat­a dalle faccende domestiche, vive con una nuvola nera sopra la testa. La vita le pesa e lei, donna massiccia, imponente, incontra un giorno un piccolo merlo al quale dovrà insegnare a volare. L’immagine significat­iva è quella della Meyer sull’albero (sembra la continuazi­one del tronco) accanto al piccolo merlo. Poco dopo scopriamo, in una pagina meraviglio­sa, la signora che si libera in volo. Leggera. (Sembra la leggerezza del Cosimo di Rondò che Italo Calvino colloca sulla pianta con l’Abate, suo insegnante e intermedia­rio (…) Segue a pagina 22

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