Ipcc: 1,5o C è il nuovo 2o C
Perdita di habitat e di migliaia di specie naturali, desertificazione di molti territori, innalzamento del livello del mare, diminuzione delle calotte glaciali, scomparsa di ghiacciai, ondate di calore come non ne abbiamo mai viste e tempeste ed uragani sempre più numerosi e potenti: no, non si tratta di un film catastrofico che troveremo presto nelle sale dei cinema. Si tratta degli scenari descritti dai massimi scienziati di tutto il mondo, che lunedì hanno presentato il rapporto Ipcc, il più importante testo scientifico sui cambiamenti climatici, realizzato per guidare il processo decisionale delle politiche governative. Se fino ad una settimana fa si puntava a non superare i 2°C oggi il nuovo obiettivo è quello di limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C (che secondo gli scenari si raggiungerà già nel 2030). Mezzo grado, che però fa la differenza e ci separa da conseguenze irreversibili. Da oggi sappiamo che non c’è più tempo da perdere. Il WWF continua a fare pressione in tutto il mondo affinché i capi di stato si decidano a prendere provvedimenti seri. Pure la Svizzera deve fare la sua parte, anche se al momento il governo ha scelto la linea soft. Ma così facendo ci servirebbe il doppio del tempo per abbandonare le energie fossili. E non possiamo permettercelo. Mezzo grado in più scioglierebbe un’ulteriore superficie del permafrost di una grandezza 50 volte superiore alla Svizzera liberando metano, un gas estremamente dannoso per il clima che contribuirebbe ancora di più al riscaldamento.