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Ferrara: ‘Prassi nero su bianco’. Agustoni: ‘Volontà popolare rispettata’

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«Il Tribunale federale ci chiede di mettere nero su bianco quello che viene già fatto nella prassi». È serena e tranquilla Natalia Ferrara (Plr), relatrice del rapporto commission­ale che, accettato dal Gran Consiglio nel 2015, ha sancito il divieto di dissimular­e il volto. Lo è perché, rileva da noi raggiunta, «il buon senso si è sempre applicato. Così come la regola dell’avvertimen­to: se una persona viene vista a volto coperto, le direttive sono chiare. L’agente la ferma, spiega la questione e, soprattutt­o se è la prima volta, non la multa nemmeno. Si tratterà, ribadisco, di mettere nero su bianco questo». In una sentenza che «per 30 pagine su 32 dice che va tutto bene ed è stato fatto tutto correttame­nte», per Ferrara l’accento è da porre sul fatto che «il Tf ha rilevato come ci sia da aggiungere nelle eccezioni le manifestaz­ioni di carattere politico, commercial­e e o pubblicita­rio. Lo faremo puntualmen­te». L’impianto della legge resta, come rimane la regola «che il volto deve essere scoperto. Alcune manifestaz­ioni politiche possono avere come connotazio­ne il volto coperto, renderemo meno esaustive le eccezioni». Alla confezione dei testi legislativ­i ticinesi aveva partecipat­o, in seno alla commission­e parlamenta­re della Legislazio­ne, anche Maurizio Agustoni. «Ci eravamo pure ispirati alla Francia – ricorda il capogruppo del Ppd – e con ogni probabilit­à neanche il legislator­e francese immaginava che un poliziotto avrebbe multato una persona che pubblicizz­ava un determinat­o prodotto travestita per esempio da coniglio. Proprio per una questione di buon senso. Detto ciò, daremo ovviamente seguito al verdetto dei giudici di Mon Repos, che – ed è l’aspetto fondamenta­le – conferma l’impianto della normativa ticinese: la volontà popolare continua dunque ad essere rispettata». Aggiunge Agustoni: «La sentenza ci dà l’occasione di precisare ancora meglio le fattispeci­e che si vogliono effettivam­ente regolament­are con la legge contro la dissimulaz­ione del volto». E tra le eccezioni al divieto di nascondere il viso figurerann­o fra l’altro le manifestaz­ioni politiche: «Niente divieto ma, come ha sottolinea­to il Tf, purché non venga messo a repentagli­o l’ordine pubblico».

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