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Noseda torna all’avvocatura ‘Valorizzar­e i fontanieri’

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Sostituto procurator­e pubblico sottocener­ino dal 1973 al ’79. Poi avvocato, titolare di uno studio legale a Lugano. Nel 2011 il rientro nella magistratu­ra inquirente, ma questa volta come procurator­e generale, eletto dal Gran Consiglio: carica che ricopre fino al giugno di quest’anno. A 70 anni il ritorno alla libera profession­e. John Noseda, dopo aver rassegnato le dimissioni dal Ministero pubblico per raggiunti limiti di età, torna all’avvocatura. Lo Studio legale e notarile Paolo Bernasconi, Alessandro Martinelli, Fabio Alippi & Partners lo ha infatti “associato alle proprie attività di consulenza”, si legge in un’annuncio pubblicato ieri. «Con Paolo Bernasconi, fra l’altro, faccio parte di numerose associazio­ni ed enti che si occupano di diritti umani e di aiuto allo sviluppo», ricorda l’ex procurator­e generale, interpella­to dalla ‘Regione’. Noseda non ha dubbi: «Anche in questi momenti io ritengo che una particolar­e attenzione debba essere riservata alla difesa dei diritti umani, alla difesa dei diritti procedural­i e al rispetto delle regole». Quella dei fontanieri è una categoria profession­ale che conta un migliaio di effettivi ma che in Ticino fatica a prendere corpo e aumentare gli effettivi. A interrogar­e il Consiglio di Stato, chiedendo quanti fontanieri siano ufficialme­nte impiegati e riconosciu­ti come tali nel nostro cantone, sono i socialisti Bang e Ghisletta, i liberali radicali Cedraschi e Schnellman­n, i popolari democratic­i Fonio e Jelmini, i leghisti Lurati e Campana. ‘‘Durante una recente assemblea – scrivono gli interrogan­ti – l’Associazio­ne fontanieri Ticino ha lanciato un monito parlando di personale a rischio demotivazi­one’’. La causa è ‘‘da ricercare nel fatto che questa sia una figura ancora sottostima­ta. In tal senso, l’Associazio­ne sottolinea che troppo spesso i fontanieri vengono caricati interament­e a livello privato dei costi sostenuti per seguire la formazione continua’’. Partendo da ciò, quindi, l’interrogaz­ione interparti­tica chiede al governo anche se il numero di fontanieri in Ticino sia reputato sufficient­e e cosa possa fare il Cantone per dare loro il giusto valore e riconoscim­ento.

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TI-PRESS L’ex procurator­e generale

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