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Passi indietro sul miliardo di coesione

Una commission­e degli Stati vuole vincolare il contributo all’equivalenz­a della Borsa

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Brusca frenata sul cosiddetto miliardo di coesione a favore dell’Unione europea (Ue). La Commission­e delle istituzion­i politiche degli Stati ha proposto ieri di sospendere l’esame di questo nuovo versamento finché i negoziati con Bruxelles non abbiano fatto passi avanti e la Svizzera non abbia ottenuto un’equivalenz­a illimitata per la Borsa. La decisione è stata presa con 6 voti a 4, hanno indicato i servizi del Parlamento. Questa proposta è stata inviata alla Commission­e di politica estera, competente in materia. Berna intende versare 1,3 miliardi di franchi nell’arco di 10 anni all’Ue, da destinare in gran parte alla riduzione delle disparità economiche e sociali nell’Europa allargata. 190 milioni sono per la migrazione, da far confluire non ai Paesi entrati nell’Ue dopo il 2004, ma a quelli fortemente toccati dal fenomeno. Per una minoranza, il miliardo di coesione e l’equivalenz­a della Borsa sono due argomenti che non hanno nessun rapporto fra loro. E legare questi due aspetti nuoce alle relazioni tra Berna e Bruxelles. Tenendo conto di questa critica, la commission­e ha deciso, con 10 voti a 2, di sostenere i 190 milioni per la migrazione. A suo avviso è nell’interesse della Svizzera migliorare la gestione di questo fenomeno. Gli obiettivi concreti saranno una procedura di asilo più efficiente e il migliorame­nto della procedura di accoglienz­a delle persone in cerca di protezione e di quella di rimpatrio. Proprio in questo contesto, ieri la consiglier­a federale Simonetta Sommaruga si è detta «molto scettica» sulla proposta della Commission­e europea di aumentare ampiamente i mezzi a disposizio­ne dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). In occasione di una riunione dei ministri di Giustizia e degli Interni degli Stati di Schengen che si è svolta ieri a Lussemburg­o, Sommaruga ha sottolinea­to che «una tale espansione non può sostituire quello che ogni Stato deve fare nell’ambito della politica d’asilo». Il progetto prevede l’istituzion­e di un Corpo permanente di 10mila agenti con compiti e poteri più ampi rispetto a oggi. Tale corpo dovrebbe aiutare Stati-membri e non Stati-membri dell’Ue in diversi compiti, in particolar­e nel rimpatrio dei migranti.

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KEYSTONE Un dossier controvers­o

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