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Critiche a Parmelin per il medico sospeso dall’esercito

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Dopo una serie di errori iniziali, il Dipartimen­to federale della difesa (Ddps) ha preso le misure necessarie nella vicenda legata alla sospension­e del medico capo dell’esercito, avvenuta a inizio dicembre del 2016 per sospetti reati patrimonia­li, contro i doveri d’ufficio e profession­ali. Andreas Stettbache­r era stato scagionato e reintegrat­o il primo ottobre 2017. È quanto emerge da un rapporto approvato ieri dalla Commission­e della gestione del Nazionale, che non lesina critiche al ministro Guy Parmelin. Quest’ultimo aveva fatto marcia indietro nel settembre del 2017 al termine di un’inchiesta amministra­tiva del Ddps che scagionava il funzionari­o dalle accuse che gli erano state mosse, apparse non rilevanti né nel diritto del lavoro né in quello disciplina­re. La denuncia penale sporta contro di lui al Ministero pubblico della Confederaz­ione era stata ritirata. I rimproveri e le irregolari­tà di cui era accusato il medico erano legati ad alcune spese, ritenute eccessive, di sussistenz­a, e alla cena di Natale 2015. Tutti erano risultati essere prescritti o non confermati. Su quest’ultimo punto, l’interessat­o aveva riconosciu­to di non aver agito nell’interesse di una sana gestione dei costi e di aver leso il principio del risparmio. Nel suo rapporto, la commission­e riconosce che ci sono stati una serie di sbagli iniziali, in particolar­e la denuncia troppo precipitos­a e le valutazion­i errate. Correspons­abili del modo inadeguato in cui si è svolto il procedimen­to sono a suo avviso proprio Parmelin, ma anche la Segreteria generale del Ddps e l’unità Affari giuridici Difesa. In un secondo tempo il Ddps ha però adottato i provvedime­nti necessari per trattare in modo approfondi­to e completo le accuse e per affrontare i problemi individuat­i. La commission­e deplora tuttavia che per taluni provvedime­nti si stia temporeggi­ando e si attende una loro rapida attuazione, in particolar­e della nuova normativa in materia di spese: i responsabi­li della Gestione sono tenuti a mettere in pratica il principio della parsimonia e quindi ad adoperarsi affinché ci sia un cambiament­o nella cultura amministra­tiva. La cultura in materia di spese deve quindi essere adeguata a quella praticata nel resto dell’Amministra­zione federale.

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KEYSTONE Il ‘ministro’ della Difesa

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