Quelle case ereditate in Italia e ridotte a ruderi
Sono molti i cittadini italiani residenti in Svizzera che possiedono un immobile in Italia. Stando all’Istituto nazionale di statistica (Istat) e a quello europeo (Eurostat), il mercato immobiliare italiano è uno di quelli con le peggiori performance da ormai qualche anno tanto che anche nel 2017 sono aumentate le cosiddette ‘unità collabenti’. Un termine giuridico che indica gli immobili ridotti a ruderi a causa del loro accentuato livello di degrado e per questo iscritti in una categoria catastale particolare. Stiamo parlando di case, spesso ereditate, che si trovano in zone molto discoste della Penisola. «Siccome sono tante le abitazioni di proprietà di emigrati italiani in Svizzera in queste condizioni, consigliamo di procedere alla richiesta di cambiare categoria catastale (in unità collabenti, appunto) in modo da evitare di pagare somme ingiustificate per imposte come l’Imu, Tasi e Tari (le sigle delle tasse comunali che in Italia colpiscono i beni immobiliari, ndr)», ci spiega Paolo Gasparini, responsabile per la Svizzera di Confedilizia, un’associazione di proprietari di case. La sede si trova a Bellinzona in piazza Magoria (e-mail: confedelizia-ch@bluewin) «Dal periodo 2011 al 2017, la quantità di ‘ruderi’ è praticamente raddoppiata (+87%). Erano 278’121 per arrivare a 520’591 nel 2017. Solo l’anno scorso il numero di queste ‘case’ è cresciuto del 9,8% rispetto al 2016», continua Gasparini. Stando sempre a Confedilizia, che ha elaborato i dati forniti dall’Agenzia delle entrate sullo stato del patrimonio immobiliare italiano, si tratta di abitazioni appartenenti per lo più a persone fisiche, per le quali i proprietari non sono in grado di far fronte alle spese di mantenimento, al crescente peso della tassazione immobiliare (Imu, Tasi e Tari) e che raggiungono condizioni di fatiscenza per il trascorrere del tempo o, addirittura, a causa di atti concreti dei proprietari. «I cittadini italiani residenti in Svizzera, soprattuto quelli di seconda o terza generazione, possono quindi valutare se l’immobile ereditato al paese di origine dei genitori o dei nonni meriti ancora di essere considerato abitabile o invece ‘unità collabente’. Si eviterebbero inutili tasse comunali», conclude Gasparini. GENE