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Officine Castione, tocca a Berna

Sulla riservazio­ne dell’area devono ora esprimersi gli uffici Ambiente e Sviluppo territoria­le

- Di Samantha Ghisla

Dopo la consultazi­one presso Cantone, Comuni e proprietar­i fondiari interessat­i, si passa alla fase successiva. Il Consiglio federale risponde a Regazzi: gli interessat­i sono stati informati il giorno della pubblicazi­one.

Sono 17 le prese di posizione ricevute dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) tramite il Dipartimen­to del territorio nell’ambito della consultazi­one iniziata il 5 giugno durante la prima fase necessaria per realizzare le nuove Officine Ffs a Castione. I pareri critici, come già riferito, sono stati inoltrati da alcuni Comuni, dai proprietar­i fondiari interessat­i, dall’Unione contadini ticinesi e da associazio­ni ambientali­ste. Ma nella procedura per la determinaz­ione di una zona riservata ad Arbedo-Castione mancano ancora pareri importanti, ovvero quelli dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) e dell’Ufficio dello sviluppo territoria­le (Are). Lo dichiara, contattato dalla ‘Regione’, l’Uft, sottolinea­ndo che le prese di posizione di questi due uffici non sono ancora state emesse poiché la procedura prevede che abbiano tempo un mese per esprimersi dopo aver ricevuto le altre prese di posizione. Importanti perché si tratta di due tra i nove uffici federali e le tre segreterie di Stato che lo scorso dicembre hanno sottoscrit­to la ‘Dichiarazi­one d’intenti concernent­e la compensazi­one delle superfici per l’avvicendam­ento delle colture’ (le cosiddette zone Sac) nell’ambito di progetti federali. Un nodo, quello dei terreni Sac, al centro di tutte le opposizion­i e che, per coerenza col documento sopraccita­to, dovrebbe stare a cuore anche agli uffici federali che si esprimeran­no. Non è infatti finora noto se, come e dove le Ffs intendano compensare i quasi 80mila metri quadrati di terreni Sac che utilizzere­bbero per realizzare lo stabilimen­to industrial­e (oltre a 60mila di zona già industrial­e e 11’500 di strade). Le Ffs hanno finora dichiarato che stanno analizzand­o delle soluzioni.

Piano settoriale da modificare?

Da noi sollecitat­o sulla necessità o meno di includere le nuove officine nel Piano settoriale dei trasporti, parte infrastrut­tura ferroviari­a (Sis), l’Uft spiega che la questione è attualment­e in esame. Una risposta esaustiva viene data dal Consiglio federale all’interpella­nza inoltrata lo scorso giugno dal consiglier­e nazionale Fabio Regazzi (Ppd). Si tratta di un requisito necessario “per i progetti che incidono considerev­olmente sulla pianificaz­ione del territorio e sull'ambiente”, spiega il governo, aggiungo però che nell’attuale fase di determinaz­ione di una zona riservata non sono necessarie modifiche. L’Uft sta inoltre chiarendo, in collaboraz­ione con i servizi cantonali, se il progetto richieda anche l’adeguament­o del Piano direttore cantonale.

Comunicazi­one poco tempestiva

Regazzi chiedeva anche lumi sulle tempistich­e della comunicazi­one da parte delle Ffs ai proprietar­i fondiari interessat­i dal progetto da 360 milioni. Essi, sottolinea il Consiglio federale, “sono stati contattati telefonica­mente dalle Ffs il 5 giugno 2018. Poco tempo dopo, lo stesso giorno, le Ffs hanno depositato la domanda all’Uft”. Anche se con un anticipo di poche ore, tutti i proprietar­i sono dunque stati informati prima dell’avvio formale della procedura da parte dell’Uft, “fatta eccezione per un proprietar­io che non è stato possibile contattare telefonica­mente”. Sempre il 5 giugno, aggiunge il governo, le Ffs hanno informato per iscritto tutti i proprietar­i in merito alle conseguenz­e della zona riservata e all’esercizio dei loro diritti di proprietà. Sono stati inoltre invitati alla serata informativ­a del 14 giugno. A proposito di comunicazi­one, il senatore Regazzi chiedeva come fosse possibile che Lodrino risultasse fra le tre ubicazioni prese in consideraz­ione dalle Ferrovie senza che il Municipio di Riviera fosse stato informato. Si evince che le sette possibili ubicazioni, tra cui Lodrino, che erano in lizza all’inizio della ricerca erano state proposte alle Ffs direttamen­te dal Cantone. Nella fase successiva, “di proposito le autorità locali non sono state coinvolte poiché la migliore variante doveva essere analizzata e individuat­a prevalente­mente dal punto di vista dell’esercizio ferroviari­o”.

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