Officine Castione, tocca a Berna
Sulla riservazione dell’area devono ora esprimersi gli uffici Ambiente e Sviluppo territoriale
Dopo la consultazione presso Cantone, Comuni e proprietari fondiari interessati, si passa alla fase successiva. Il Consiglio federale risponde a Regazzi: gli interessati sono stati informati il giorno della pubblicazione.
Sono 17 le prese di posizione ricevute dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) tramite il Dipartimento del territorio nell’ambito della consultazione iniziata il 5 giugno durante la prima fase necessaria per realizzare le nuove Officine Ffs a Castione. I pareri critici, come già riferito, sono stati inoltrati da alcuni Comuni, dai proprietari fondiari interessati, dall’Unione contadini ticinesi e da associazioni ambientaliste. Ma nella procedura per la determinazione di una zona riservata ad Arbedo-Castione mancano ancora pareri importanti, ovvero quelli dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) e dell’Ufficio dello sviluppo territoriale (Are). Lo dichiara, contattato dalla ‘Regione’, l’Uft, sottolineando che le prese di posizione di questi due uffici non sono ancora state emesse poiché la procedura prevede che abbiano tempo un mese per esprimersi dopo aver ricevuto le altre prese di posizione. Importanti perché si tratta di due tra i nove uffici federali e le tre segreterie di Stato che lo scorso dicembre hanno sottoscritto la ‘Dichiarazione d’intenti concernente la compensazione delle superfici per l’avvicendamento delle colture’ (le cosiddette zone Sac) nell’ambito di progetti federali. Un nodo, quello dei terreni Sac, al centro di tutte le opposizioni e che, per coerenza col documento sopraccitato, dovrebbe stare a cuore anche agli uffici federali che si esprimeranno. Non è infatti finora noto se, come e dove le Ffs intendano compensare i quasi 80mila metri quadrati di terreni Sac che utilizzerebbero per realizzare lo stabilimento industriale (oltre a 60mila di zona già industriale e 11’500 di strade). Le Ffs hanno finora dichiarato che stanno analizzando delle soluzioni.
Piano settoriale da modificare?
Da noi sollecitato sulla necessità o meno di includere le nuove officine nel Piano settoriale dei trasporti, parte infrastruttura ferroviaria (Sis), l’Uft spiega che la questione è attualmente in esame. Una risposta esaustiva viene data dal Consiglio federale all’interpellanza inoltrata lo scorso giugno dal consigliere nazionale Fabio Regazzi (Ppd). Si tratta di un requisito necessario “per i progetti che incidono considerevolmente sulla pianificazione del territorio e sull'ambiente”, spiega il governo, aggiungo però che nell’attuale fase di determinazione di una zona riservata non sono necessarie modifiche. L’Uft sta inoltre chiarendo, in collaborazione con i servizi cantonali, se il progetto richieda anche l’adeguamento del Piano direttore cantonale.
Comunicazione poco tempestiva
Regazzi chiedeva anche lumi sulle tempistiche della comunicazione da parte delle Ffs ai proprietari fondiari interessati dal progetto da 360 milioni. Essi, sottolinea il Consiglio federale, “sono stati contattati telefonicamente dalle Ffs il 5 giugno 2018. Poco tempo dopo, lo stesso giorno, le Ffs hanno depositato la domanda all’Uft”. Anche se con un anticipo di poche ore, tutti i proprietari sono dunque stati informati prima dell’avvio formale della procedura da parte dell’Uft, “fatta eccezione per un proprietario che non è stato possibile contattare telefonicamente”. Sempre il 5 giugno, aggiunge il governo, le Ffs hanno informato per iscritto tutti i proprietari in merito alle conseguenze della zona riservata e all’esercizio dei loro diritti di proprietà. Sono stati inoltre invitati alla serata informativa del 14 giugno. A proposito di comunicazione, il senatore Regazzi chiedeva come fosse possibile che Lodrino risultasse fra le tre ubicazioni prese in considerazione dalle Ferrovie senza che il Municipio di Riviera fosse stato informato. Si evince che le sette possibili ubicazioni, tra cui Lodrino, che erano in lizza all’inizio della ricerca erano state proposte alle Ffs direttamente dal Cantone. Nella fase successiva, “di proposito le autorità locali non sono state coinvolte poiché la migliore variante doveva essere analizzata e individuata prevalentemente dal punto di vista dell’esercizio ferroviario”.