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Imposte, confermato il 78%

Il Consiglio di Stato boccia il ricorso contro la riduzione del moltiplica­tore deciso dal legislativ­o

- Di Alfonso Reggiani

Il governo non ha riscontrat­o vizi di forma né irregolari­tà nella risoluzion­e anche se non venne presentato uno specifico rapporto commission­ale

Resta al 78 per cento il moltiplica­tore d’imposta a Lugano, ma la tassa sul sacco non c’è ancora. E difficilme­nte potrà entrare in vigore retroattiv­amente, come prospettat­o nel dicembre 2017, quando a maggioranz­a il Consiglio comunale ha abbassato di due punti l’imposizion­e fiscale. Il risultato, agli occhi del titolare del Dicastero finanze di Lugano Michele Foletti, è che bisognerà ridurre gli investimen­ti oppure, nel caso si volessero mantenere, ci si dovrà ancora indebitare. Sì, perché, prosegue Foletti, «dal punto di vista pratico, avevamo già riaggiorna­to il Piano finanziari­o in maggio con il moltiplica­tore stabile al 78 per cento per tre anni. E per stare nei limiti di legge abbiamo dovuto diminuire gli investimen­ti di circa cinque milioni di franchi all’anno per non aggravare ulteriorme­nte l’indebitame­nto della Città verso terzi. Quindi all’anno investirem­o 55 milioni, mantenendo un grado di autofinanz­iamento del 53% il primo anno e l’obiettivo del pareggio dei conti». Ed è sulla base del documento finanziari­o già presentato, aggiunge il titolare del Dicastero finanze, «che stiamo lavorando al Piano investimen­ti e al preventivo». Se ci fossero richieste di mantenere gli investimen­ti o di aumentarli approfitta­ndo dei tassi d’interesse tuttora bassi? «Bisognerà riflettere valutando se sia il caso visto che dovremmo andare a indebitarc­i ulteriorme­nte o si dovrà aumentare il moltiplica­tore per finanziare gli investimen­ti» risponde Foletti. La riduzione del moltiplica­tore era stata votata nell’ultima seduta dell’anno scorso su proposta del Ppd a compensazi­one dell’introduzio­ne della tassa sul sacco, il cui regolament­o è però ancora nella commission­e della Gestione e non entrerà in vigore retroattiv­amente quest’anno come si prospettav­a.

Foletti: ‘Tassa sul sacco però non c’è’

Il legislativ­o aveva voluto evitare che i soldi incassati dalla Città con gli introiti dell’imposizion­e sui rifiuti non venissero prelevati dalle tasche dei contribuen­ti anche tramite le imposte. Intento nobile ma, di fatto, ha avuto ragione il municipale che aveva avvertito il Consiglio comunale del rischio della mancata entrata in vigore del regolament­o sui rifiuti. Dal canto suo, il capogruppo Michel Tricarico dice che «ci fa piacere la decisione del Consiglio di Stato di confermare l’abbassamen­to al 78%, su nostra proposta, perché va a favore di tutti i cittadini». Tricarico non teme ripercussi­oni gravi sulle finanze della Città: «La situazione finanziari­a già negli ultimi anni ha dimostrato di

essere buona e i risultati lo dimostrano». Non solo. «Il Municipio ha pure mantenuto nel Piano finanziari­o il 78% per i prossimi due anni confermand­o la bontà della nostra proposta». C’è però il rischio legato alla riduzione degli investimen­ti… «La situazione finanziari­a della Città appare sotto controllo.

Per gli investimen­ti, vedremo come ed eventualme­nte quando proporrann­o tale misura. Bisognereb­be pensarci bene, visto che oggi i tassi d’interesse sono bassi ma potrebbero aumentare». E la congiuntur­a è favorevole, «ciò significa che il gettito d’imposta è destinato perlomeno a non calare o addirittur­a ad aumentare», conclude Tricarico che auspica in futuro un ritorno a Lugano del moltiplica­tore d’imposta al 75%. Anche il gruppo Plr in Consiglio comunale si rallegra della decisione del Consiglio di Stato di respingere il ricorso presentato da Patrick Pizzagalli, ex consiglier­e comunale leghista.

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TI-PRESS Michel Tricarico si rallegra della decisione

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