laRegione

‘A woman captured’, duro documentar­io sulla schiavitù moderna

-

Giornate conclusive, per il Film festival diritti umani Lugano. Aspettando la chiusura, domani alle 20.30, con la prima svizzera dell’interessan­te ‘The State Against Mandela and the Others’ di Nicolas Champeaux, Gilles Porte (e Laura Boldrini come ospite), tra i numerosi film del fine settimana troviamo il documentar­io ungherese ‘A Woman Captured’ di Bernadett Tuza-Ritter. Il film è un intenso racconto sulle forme moderne di schiavitù. Ed è, come detto, un documentar­io; il che lascia pensare, leggendo la sinossi, che il ritratto di Marish proposto dalla regista sia la classica ricostruzi­one con interviste e fotografie della vita di questa donna ungherese di 52 anni costretta a lavorare ricevendo in cambio solo un divano su cui dormire, due pasti al giorno e qualche sigaretta. E invece no: il primo shock del film è scoprire che Eta, la padrona di Marish, si vanta di avere al suo servizio una donna, di mandarla a lavorare in fabbrica e di sfruttarla a casa, e trova la cosa tanto normale – “la accolgo in casa, la lascio anche fumare, e lei non deve preoccupar­si di niente” dirà a un certo punto – da accettare la presenza di Bernadett Tuza-Ritter, e della cinepresa, in casa. “Basta che di me riprendi solo le mani” è l’unica condizione posta. Oltre a quella di essere pagata, dal momento che la regista filmerà, in fondo, una sua proprietà. Seguiamo così la vita di Marish, i maltrattam­enti che subisce da Eta e dai suoi familiari – sinistrame­nte presenti solo in voce –, la sofferenza per non riuscire neanche a far visita alla figlia di 16 anni che vive in una struttura. Un lavoro registico semplice, se vogliamo quasi ingenuo, ma estremamen­te potente. Così come potenti e ingenue sono le domande che Bernadett TuzaRitter pone a Marish: “Perché non fuggi?”. “Perché non so dove andare”. “Perché non vai alla polizia?”. “Perché non possono fare niente”. Ma alla fine – le riprese sono durate un paio d’anni – la donna acquista fiducia, nella regista e in se stessa. Trovando la forza di fuggire, di conquistar­e la libertà negata. Al mondo, Occidente incluso, si stima ci siano 45 milioni di Marish.

 ??  ?? Al Cinema Corso oggi alle 14.15
Al Cinema Corso oggi alle 14.15

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland