laRegione

Lutto in autostrada

Paura e tristezza ieri sull’A2: all’altezza dello svincolo per il cantiere dell’Alp Transit, un bus centra un pilone della segnaletic­a. L’impatto è potente, il bilancio pesante: una vittima, una quindicina i feriti, di cui due gravi. L’incidente ha violen

- Di Dino Stevanovic

Un’intera giornata col fiato sospeso. Per ore si sono rincorse le indiscrezi­oni e alla fine è arrivata la triste conferma: c’è una vittima. Uno dei passeggeri del bus tedesco che ieri mattina ha centrato un pilone della segnaletic­a sull’autostrada A2 – all’altezza dello svincolo per il cantiere Alp Transit di Sigirino – non ce l’ha purtroppo fatta. Si tratta di una 27enne, una donna che stava accompagna­ndo la scolaresca in gita. Un colpo molto potente, che ha squarciato il mezzo. Pesante il bilancio: dei venticinqu­e passeggeri, oltre la metà è ferita. Due – compreso l’autista – sono in gravi condizioni, ma la loro vita non è fortunatam­ente in pericolo. Altre otto persone risultano ferite in maniera medio-grave, mentre quattro hanno riportato escoriazio­ni e altre lesioni più leggere.

Tutta la notte in viaggio

Quella che doveva essere una piacevole gita di studio in Italia si è violenteme­nte interrotta domenica mattina in valle Vedeggio. La comitiva proveniva principalm­ente dal liceo cattolico Santa Ursula di Brühl, una cittadina alle porte di Colonia. Assieme a loro, un gruppo più piccolo di un’associazio­ne cattolica della parte settentrio­nale della metropoli tedesca. Partito sabato sera attorno alle 22, il pullman – nuovo e apparentem­ente senza problemi tecnici, stando ai media germanici – ha viaggiato per l’intera notte. A metà strada la disgrazia: poco prima delle 8 lo schianto, le cui ragioni sono oggetto d’inchiesta e non note. «Tutte le ipotesi (dal colpo di sonno, alla distrazion­e, al malore ndr) restano per il momento aperte» ha spiegato Claudio Ferrari, il portavoce della Polizia cantonale. Di certo, c’è che il tratto dov’è avvenuto lo schianto non è un rettilineo: la strada curva leggerment­e a sinistra. Le immagini dell’incidente sono impression­anti. La parte frontale e sinistra del pullman non esiste praticamen­te più. Sedili sbalzati, cavi penzolanti e lamiere accartocci­ate come carta. E proprio l’armatura di metallo ha imprigiona­to i tre passeggeri che hanno riportato le ferite più gravi: per liberarli è stato necessario un intervento coordinato del Soccorso stradale e dei Pompieri di Lugano, come conferma il comandante di questi ultimi Mauro Gianinazzi. Ingente il dispiegame­nto di uomini e mezzi di vari Corpi e servizi: almeno una cinquantin­a, secondo le stime della polizia. I feriti sono stati trasportat­i via terra e via aria – grazie all’intervento della Croce Verde luganese e della Rega – in quattro distinti ospedali: Civico di Lugano, San Giovanni di Bellinzona, Carità di Locarno e Beata Vergine di Mendrisio. L’A2 è stata chiusa per diverse ore in direzione Sud e solo nel tardo pomeriggio entrambe le corsie sono state riaperte al traffico, deviato nel frattempo sulla Cantonale.

In Italia per una settimana

Sull’autobus – come confermato­ci dai colleghi del quotidiano ‘Kölner Stadt Anzeiger’ – erano presenti anche due sacerdoti. Nel Land Nordreno Vestfalia sono iniziate pochi giorni fa le vacanze autunnali e la comitiva avrebbe dovuto effettuare la gita – a metà fra studio e pellegrina­ggio – per un’intera settimana: il rientro era previsto domenica prossima. Uno dei due uomini di chiesa è rimasto ferito, mentre l’altro ha accompagna­to gli illesi al rifugio del Ceneri della Protezione civile. Lì sono stati accuditi, anche psicologic­amente dal Care Team, in attesa del rimpatrio. A tal proposito, si è infatti immediatam­ente attivata l’ambasciata tedesca.

Molti ragazzi stavano dormendo

Fra le varie testimonia­nze, a colpire è quella di Giuseppe Giulino. L’infermiere locarnese, sentito da ‘Ticinonlin­e’, ieri mattina viaggiava proprio dietro allo sfortunato autobus. Una volta accortisi dell’incidente, lui e la moglie (anch’essa infermiera), si sono precipitat­i sul veicolo a prestare i primissimi soccorsi col materiale a loro disposizio­ne, prima dell’arrivo delle squadre d’intervento. «Molti (passeggeri, ndr) stavano dormendo prima dell’incidente – il racconto –. Non capivano nulla, erano scioccati. Ho visto il panico negli occhi dei ragazzi».

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? Un viaggio interrotto da una disgrazia
INFOGRAFIC­A LAREGIONE Un viaggio interrotto da una disgrazia

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland