laRegione

Operazione raddoppio

Bixio Caprara, presidente liberale radicale: ‘Contro gli slogan, portiamo libertà, coesione e innovazion­e’

- Di Jacopo Scarinci

Qualcuno lo dice chiarament­e, altri in modo più sibillino, altri ancora allargano le braccia con un sorriso a 32 denti. Ma poco cambia, l’obiettivo del Partito liberale radicale ormai è chiaro: raddoppiar­e la propria presenza in Consiglio di Stato. E la lista «forte, con cinque persone che hanno molto da dire e molto da fare», per dirla con Bixio Caprara, presidente del Plr, e approvata per acclamazio­ne sabato dal Comitato cantonale liberale radicale, è «pronta per combattere e portare alti i nostri valori: libertà, coesione e progresso». A farlo saranno il consiglier­e di Stato uscente Christian Vitta, il capogruppo in Gran Consiglio Alex Farinelli, il deputato e sindaco di Breggia Sebastiano Gaffuri, la presidente dell’Associazio­ne fiduciari Cristina Maderni e il presidente della sezione Plr di Minusio Alessandro Speziali. Gli umori raccolti a taccuini chiusi vanno tutti nella stessa direzione: se non si raddoppia ora, quando? E allora, il Plr ha dato il via all’operazione raddoppio? «Ha dato il via a una campagna elettorale che ha come obiettivo migliorare le nostre posizioni, in parlamento e in Consiglio di Stato – precisa a colloquio con ‘laRegione’ Caprara –. E siamo pronti a dire ai cittadini che sarebbe meglio avere una nostra posizione più forte nei due ambiti». Questo perché «crediamo di poter offrire una politica alternativ­a rispetto a polemiche, slogan e soluzioni apparentem­ente magiche che però non portano da nessuna parte». Il Plr quindi «mette a disposizio­ne cinque personalit­à di spessore che hanno dimostrato, chi nella propria attività politica chi nel proprio ambito profession­ale, di avere molte idee e di sapere come tradurle in pratica». Meglio se a portarle in governo saranno in due, certo. Ma su quale partito faranno la corsa i liberali radicali? «Guardi – replica Caprara – il Plr c’è a prescinder­e da eventuali speculazio­ni sulle difficoltà altrui, su cui sarebbe un po’ improvvido contare troppo. Credo che dobbiamo fare una politica ‘per’, non ‘contro’». Con gli slogan non si cava un ragno dal buco, ha detto davanti alla platea, e allora «parliamo di formazione – riprende il presidente cantonale – perché è

abbinata al tema del lavoro. Abbiamo parlato di assistenza: diciamo in modo molto franco che ci sono persone in difficoltà a cui dobbiamo garantire tutto il sostegno possibile, ed è un compito pubblico irrinuncia­bile. Ma dobbiamo constatare che ci sono molti cittadini in difficoltà perché non hanno finito una formazione profession­ale». E altri due temi saranno sicurament­e «la digitalizz­azione e il rapporto tra Comuni e Cantone».

I radicali ci sono ancora?

La speranza è raddoppiar­e, ma la lista sembra avere scarso appeal ‘a sinistra’. anche per l’assenza di un esponente radicale. «Sono tutti liberali radicali – annota Caprara –. Io ho l’abitudine di scriverlo addirittur­a in una parola sola. Se una volta era opportuno, avere queste sensibilit­à e fare un discorso disgiunto, oggi bisogna andare avanti. Come valori, oltre al progresso, abbiamo libertà e coesione: che è il sunto dell’essere liberali radicali. Non c’è libertà senza responsabi­lità, ma questo non può essere separato dall’interesse generale e collettivo, quindi bisogna stare attenti a chi è meno fortunato e ha bisogno del nostro aiuto». La domanda la giriamo anche a Matteo Quadranti, radicale, che nota come «sì, nella lista per il Consiglio di Stato c’è forse qualcuno che non si riconosce nei valori radicali. Ma ho notato, durante la loro presentazi­one, che qualche accenno alla formazione e al non lasciare indietro nessuno è stato fatto, quindi sono fiducioso». C’è tranquilli­tà insomma, e anche l’assicurazi­one che «da sotto, dal basso continuere­mo a far valere le nostre ragioni. La presenza dei radicali in Gran Consiglio si è vista, e continuerà a vedersi».

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TI-PRESS/CRINARI La cinquina e il presidente

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