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Ps, Ppd e Lega: ‘Pronti alla battaglia’

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Le ha cantate un po’ a tutti Bixio Caprara nel suo intervento di sabato al Comitato cantonale liberale radicale. Ne ha avute per la Lega, «giornalai della domenica con in prima fila chi da anni oramai ogni settimana sputa nel piatto dove lautamente mangia». Riferiment­o – indiretto per carità, ma tant’è – alle apparenti difficoltà che ha il Ppd nel compilare la lista per il governo, il fatto che «la nostra lista l’ha scelta, dopo aver ricevuto le indicazion­i e i Consigli delle sezioni, l’Ufficio presidenzi­ale. Non commission­i ‘cerca’ per qualcuno comode». E sul Partito socialista? «Non nego che abbiamo calcato la mano», nel commentare l’esito del referendum su ‘La scuola che verrà’. Ma «ci accusano di voler attaccare il seggio socialista in governo, eppure se avessimo avuto questa ambizione, avremmo fucilato il progetto sin dall’inizio senza proporre la nostra variante». Anche se sì, «certo che non abbiamo digerito la perdita del Dipartimen­to educazione, cultura e sport. Appunto per questo abbiamo dato il nostro contributo cercando di migliorare la proposta». Già, il Decs. «Il Plr ha il chiaro obiettivo di riprenders­i il Dipartimen­to oggi diretto da Manuele Bertoli e il secondo seggio a spese del Ps – annota da noi raggiunto Igor Righini, presidente socialista –. E non è una novità, tutt’altro. Hanno ripetuto quanto vanno dicendo da tempo». D’accordo, ma servono i voti. E sembra che la lista liberale radicale non goda di molto ‘appeal’ a sinistra. «A lottare per le questioni sociali in questa legislatur­a ci siamo stati solo noi. Abbiamo lanciato il referendum contro i tagli, combattuto le misure di rientro finanziari­o laddove abbiamo detto che i soldi ci sono, e vanno presi da chi li ha salvaguard­ando la socialità senza tagliare. Andremo avanti a far battaglia». Taglia corto Fiorenzo Dadò, presidente del Ppd, che alla ‘Regione’ rileva come «il Plr ha il diritto di dire quello che desidera, anche se secondo noi il cantone ha problemi più importanti del secondo seggio liberale. E parlo di cassa malati, disoccupaz­ione e precarietà del lavoro. Noi faremo di tutto per mantenere il nostro seggio perché riteniamo che la sensibilit­à del Ppd debba rimanere in Consiglio di Stato». E sull’assenza di radicali in lista Dadò nota come «ormai hanno fatto una scelta di campo, anche a livello federale: sono il partito dell’economia. Per questo ribadisco che, per tutelare le fasce deboli, c’è bisogno del Ppd». Per il capogruppo della Lega e candidato al Consiglio di Stato Daniele Caverzasio «non è un mistero che rivogliano il secondo seggio, è otto anni che ci provano. Noi siamo anti-Ue, quindi l’esatto contrario loro e delle politiche del consiglier­e federale Cassis. Il vento anti-Europa soffia forte, e gli elettori sanno bene chi votare».

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