Il Gambarogno ostaggio della campagna elettorale permanente di un singolo
Il Municipio di Gambarogno ha comunicato che la votazione popolare sul credito aggiuntivo per la realizzazione del Porto – inizialmente prevista per il 25 novembre – è stata posticipata a causa di un ricorso inoltrato dal promotore del referendum Cleto Ferrari. In particolare il Municipio afferma che: “L’esito del referendum sul credito suppletorio è stato avvallato dal Municipio in data 23 agosto 2018 e fissato il termine di votazione previsto per il 25 novembre 2018. La legge consente un termine di 5 mesi entro i quali il Municipio è obbligato a definire la data di votazione. In data 20 settembre il Sig. Cleto Ferrari firmatario e promotore del referendum inoltra ricorso al Consiglio di Stato il quale ha effetto sospensivo, chiedendo di procrastinare il voto sino a quando l’Autorità giudicante non si sarà espressa su affermazioni esternate dal Municipio precedentemente al referendum”. Ritengo il posticipo non solo inutile – sul progetto del nuovo Porto Comunale di Gambarogno si è già discusso ampiamente e sicuramente si dibatterà ancora prima della votazione sul referendum per il credito suppletorio (e non per la costruzione e ubicazione del Porto) – ma anche dannoso, perché rinvia ulteriormente una decisione che faccia finalmente chiarezza, dopo anni di attesa, creando ulteriori e imbarazzanti ritardi all’eventuale – auspicata – realizzazione del Porto. Dopo molte discussioni, è ora e tempo che le cittadine e i cittadini del Gambarogno si esprimano. A questo punto c’è da chiedersi a quale gioco stia giocando Cleto Ferrari. Che il procrastinare il voto nel 2019 sia una tattica elettorale per avere visibilità in vista delle Elezioni cantonali di aprile, nel quale il già socialista, già leghista e ora democentrista vorrà forse confermare il suo seggio nel parlamento cantonale? Oppure un espediente per gettare ancora più fango sul quel Municipio dal quale è stato escluso? – ma che ne faceva parte quando è stato promosso nel 2013 –. Ai cittadini il compito di giudicare; come sicuramente giudicheranno l’agire di Ferrari coloro che hanno sottoscritto il referendum per andare a votare, votazione che ora il promotore blocca. Siamo in molti a essere stufi degli atteggiamenti di Cleto Ferrari, che creano unicamente confusione nella cittadinanza, negano il lavoro di Municipio e Consiglio comunale e soprattutto arrecano danni alla nostra regione, con un’immagine offuscata per chi ci guarda da fuori. Questo modo di agire non è far politica – e chi ne pagherà le conseguenze saranno ancora una volta molti cittadini, in particolare i giovani, che visto quanto accade si distanziano sempre più dalla politica. Concludo riprendendo un aforisma di un noto politico “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.