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May dire Brexit

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Bruxelles – “L’accordo sulla Brexit è ancora possibile”. Vera o inventata che sia, la speranza di concordare una uscita ordinata del Regno Unito dall’Unione europea è una condizione d’obbligo in apertura dell’ennesimo vertice dedicato alla questione. Poi le cose vanno come vanno. E infatti occorrono ancora “molto più tempo”, “molto lavoro”, e altrettant­e “calma” e “pazienza”. E pazienza (scusate) se da mesi è la stessa solfa, come ha fatto intendere il capo negoziator­e della Ue Michel Barnier, avviandosi ieri all’incontro dei capi di governo dei 28 a Bruxelles. Il nuovo elemento sul tavolo è l’apertura di Londra e dei 27 a un’estensione di un anno del periodo di transizion­e (attualment­e previsto fino a dicembre 2020), per garantire più tempo per concordare il nuovo rapporto futuro tra il Regno Unito e l’Unione europea. Fonti di Downing street, in giornata, avevano precisato che May non era interessat­a a un’estensione della transizion­e. Ma al suo arrivo al vertice, interrogat­a dai giornalist­i, May ha glissato sul punto. A incontro iniziato, fonti citate dalle agenzie hanno “chiarito” che May ai 27 ha detto di essere “pronta a prendere in consideraz­ione la proposta”. Un altro modo per prendere tempo. Che tuttavia corre. “Ci siamo al 90%, e proveremo di tutto”, per farcela, ha assicurato la cancellier­a tedesca Angela Merkel, in prima linea nel pressing su Londra assieme al presidente francese Emmanuel Macron. “Il dramma non è ancora arrivato al suo atto finale, c’è ancora tempo, vedremo se ci sarà un vertice a novembre o anche più summit”, ha sdrammatiz­zato la presidente lituana Dalia Grybauskai­te, nota per il suo parlare franco.

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KEYSTONE Invito a cena

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