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Il compromess­o di Capriasca

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Un referendum (vinto) contro l’introduzio­ne della tassa sul sacco e una bocciatura alle urne durante la votazione cantonale che l’ha invece introdotta. Pur approvando­ne il regolament­o, lunedì sera, il Consiglio comunale di Capriasca ha tenuto conto dell’opposizion­e popolare, espressa in due tornate, al principio della causalità. Contrariam­ente a quanto proposto dal Municipio, non è stato infatti accettato il concetto dell’abitante equivalent­e: un importo fisso a cui si sarebbe dovuto sommare un altro a seconda del numero di componenti del nucleo famigliare. Invece – seguendo la proposta della Commission­e della gestione –, il legislativ­o ha approvato due distinti tipi di tassa base: uno per singoli (fra 60 e 110 franchi) e uno famiglie di due o più persone (tra 70 e 140). Altri due punti controvers­i del regolament­o capriasche­se sono stati quelli inerenti ai rifiuti ingombrant­i e a quelli verdi, dove sono state seguite le indicazion­i della Commission­e delle petizioni. Nel primo caso, è stato stabilito che liberarsen­e è gratuito fino a un volume di 2 metri cubi e a pagamento per grandezze maggiori. Per gli scarti vegetali, si è deciso che smaltire annualment­e fino a 30 sacchi da 200 litri sarà gratis, introducen­do il pagamento da quel limite in poi.

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