Anversa lavorò pure al Cardiocentro
Ha lavorato anche al Cardiocentro Pietro Anversa, il cardiologo italo-americano, autore di 31 ricerche che l’Università di Harvard ieri ha chiesto di ritirare perché basate, su “informazioni false e dati inventati”. Il luminare, in passato, aveva avuto legami con la clinica luganese e in particolare con la sua fondazione di ricerca Swiss Institute for Regenerative Medicine da fine 2015 fino a maggio 2017 ha dichiarato alla Rsi il professor Giuseppe Vassalli, medico aggiunto dell’ospedale del cuore. Vassalli ha specificato che “dopo la prima presa di posizione di Harvard (del maggio scorso) abbiamo troncato immediatamente il rapporto di lavoro”. Intanto, Giorgio Giudici, Tiziano Moccetti e Mario Mantegazza hanno lasciato il Consiglio della Fondazione Fcre attivo nella ricerca. La decisione è stata adottata nella recente riunione e rientra in un programma più vasto di riorganizzazione nel settore. Al loro posto saranno nominati Massimo Manserra, vicedirettore del Cardiocentro e la responsabile delle finanze dell’istituto Cecilia Aquila. “Con la conferma dell’impegno sul progetto Mizar – si legge nella nota diffusa ieri dal Cardiocentro – prende corpo un nuovo assetto per il comparto della ricerca (che riguarda le Fondazioni Fcre/Sirm), da sempre elemento strategico dell’attività dell’istituto”. Muove da questa considerazione e dal rinnovato entusiasmo sul progetto Mizar, scaturito dall’incontro della scorsa settimana con il Municipio di Lugano, la necessità di elaborare una strategia in grado di assicurare, per tempo, il miglior apporto scientifico possibile alla nascita di questo tassello fondamentale per lo sviluppo della ricerca biomedica a livello cantonale. In particolare, la Fondazione Cardiocentro intende procedere ad una riorganizzazione che porti, nel corso dei prossimi mesi, il comparto della ricerca a riavvicinarsi all’istituto del cuore. Per dare concretamente avvio a questo importante cantiere, si è quindi proceduto con l’avvicendamento di alcuni membri delle Fondazioni che si dedicano alla ricerca. Oltre agli avvicendamenti nel Consiglio di Fondazione, per quanto attiene il Sirm, tutti i membri del Consiglio sono dimissionari e nelle prossime settimane si valuterà come procedere. I membri uscenti continueranno a impegnarsi nell’ambito del reperimento di fondi, assicurando il proprio contributo anche per il futuro.