‘A Cornaredo gli anni più belli della mia vita’
A Lugano, Stefano Razzetti, per tutti ‘Razzo’, ha lasciato il cuore. A suo dire, le tre stagioni e mezzo trascorse a Cornaredo «me le ricorderò per sempre. Sono stati i tre anni più belli della mia vita, sul piano professionale e anche personale, grazie al rapporto che avevo con i compagni, con l’allenatore. Quegli anni, per come li ho vissuti, non si cancellano. Non li potrò mai dimenticare. Tornare a Lugano mi fa sempre un effetto speciale, è inevitabile che sia così». Anche sul fronte bianconero, però, tante cose sono cambiate. «È tornato Mijat Maric, con lui ho giocato sia a Lugano, sia qui a San Gallo. È un piacere averlo ritrovato. Ho contatto anche con Luca Redaelli, il preparatore dei portieri, perché l’ho conosciuto ai corsi d’aggiornamento che seguiamo. Per il resto, non sono più tante le persone in seno al club che già c’erano ai miei tempi. Sono cambiate così tante cose. Diciamo che hanno svoltato anche lì». Inevitabile che, parlando di Lugano contro San Gallo, la memoria corra al fallo di Daprelà ai danni di Cédric Itten. Teme qualche accenno di polemica? «Penso piuttosto che quella di domenica sia una partita come le altre. Non credo che nel calcio debbano esserci strascichi di sorta, per vicende come quella relativa a quell’intervento. A memoria mia, non ho visto tanti falli brutti come quello di Daprelà, mi sia concesso dirlo. Ma penso altresì che non l’abbia fatto apposta. Anche se dalla panchina mi era sembrato subito... esagerato, diciamo così. Un conto è entrare sulla palla, un altro sul ginocchio. Da tempo, però, non è più un argomento, in squadra. Guardiamo avanti. A Lugano andremo per cercare di vincere, ma di vendette non ce ne saranno. Ognuno farà la propria partita». A proposito, Itten come sta? «Lo vediamo ogni mattina, per la terapia. L’operazione è andata bene, piano piano comincia a muovere il ginocchio. Sul piano morale ha reagito piuttosto bene. Non è certo contento della sua situazione, ci mancherebbe, ma nel calcio, purtroppo, queste cose capitano. Non dovrebbero capitare in quella modalità lì, siamo d’accordo, ma gli incidenti capitano e bisogna guardare avanti».