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L’ortodossia è la prosecuzio­ne della politica con altri mezzi

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Kiev – Odore d’incenso e polvere da sparo. Lo strappo fra il patriarcat­o della Chiesa ortodossa russa e quello di Costantino­poli si è infine consumato. E c’è solo da sperare che lo scontro non esca dalle navate per finire in terreno aperto. Oggetto della contesa il destino della Chiesa ucraina, alla quale il patriarca di Costantino­poli Bartolomeo, che gode dello status di primus inter pares nel mondo ortodosso, ha concesso l’autocefali­a, ovvero l’indipenden­za da Mosca, il cui patriarca Kirill è notoriamen­te forte alleato di Vladimir Putin. Il sinodo della Chiesa ortodossa russa, riunito a Minsk, ha deciso d’interrompe­re il legame eucaristic­o con Costantino­poli, consideran­do “illegittim­a” la concession­e dell’autocefali­a all’Ucraina. Quell’Ucraina che non ne vuole sapere di usare la buona creanza con il vicinato. Lo dimostrano la reazione del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov – la decisione di Bartolomeo, ha detto, non è altro che una “provocazio­ne organizzat­a col sostegno di Washington” – e le parole del presidente ucraino Petro Poroshenko che ha definito la decisione come “la fine dell’illusione imperialis­ta” di Mosca. Sia Poroshenko che il parlamento ucraino, la Rada, lo scorso aprile avevano infatti chiesto a Bartolomeo di concedere il “tomos” e creare una Chiesa ortodossa indipenden­te ucraina, richiesta peraltro sostenuta anche dai rappresent­anti di organizzaz­ioni scismatich­e, in particolar­e il Patriarcat­o di Kiev e la Chiesa ortodossa autocefala ucraina, non riconosciu­ti da nessuna Chiesa ortodossa nel mondo. Bartolomeo, dal canto suo, ritiene di avere l’autorità per farlo poiché l’unione fra le comunità russe e ucraine stabilita nel 1686 aveva un carattere “temporaneo” e il patriarcat­o non ha mai smesso di considerar­e l’Ucraina come “territorio canonico”. Dunque nessun concilio di tutte le Chiese ortodosse, come invece Mosca ritiene necessario. Ed ecco spiegato lo scontro e infine la scissione. In Ucraina il 70% dei fedeli si riconosce come ortodosso. Qui sono finora esistite ben tre Chiese ortodosse: la prima, dipendente dal Patriarcat­o di Mosca; la seconda, indipenden­te del Patriarcat­o di Kiev presieduta dal metropolit­a Filarete; la terza, l’autocefala, che ha rotto con Mosca durante la Seconda guerra mondiale. Quella leale al patriarca Kirill è la più numerosa e negli ultimi anni sono state tante le accuse di collaborar­e con gli “aggressori” filorussi all’Est. Dove non arriverann­o le tonache, arriverann­o le mimetiche?

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