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Galeazzi (Udc) torna alla carica: ‘Ristorni, Berna risarcisca il Ticino’

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“Congelare a partire dal prossimo 30 giugno il ristorno delle imposte alla fonte alla Repubblica italiana” fino a quando non entrerà “in vigore effettivo” il nuovo accordo sull’imposizion­e dei frontalier­i parafato nel 2015. E al tempo stesso “avanzare la richiesta alla Confederaz­ione per il risarcimen­to delle minori entrate finanziari­e” che dal 2016 non sono state incassate, perché è tuttora in vigore l’accordo del 1974. Torna alla carica con una nuova mozione Tiziano Galeazzi (Udc), colui che già un anno fa aveva presentato un atto parlamenta­re dello stesso tenore. Mozione finita in una sorta di limbo lo scorso lunedì in Gran Consiglio, quando il rapporto di Matteo Quadranti (Plr) che chiedeva di respingerl­a è stato bocciato da 42 deputati contro 27. Non vi era però un rapporto che sostenesse l’atto parlamenta­re di Galeazzi, e quindi la trattanda è stata dichiarata chiusa. Lungi però dalle intenzioni del deputato metterci una pietra sopra: a strettissi­mo giro di posta ecco dunque una nuova mozione, che si affianca a quella depositata sempre lunedì a Berna da Marco Chiesa (Udc) con cui si intende “incaricare il Consiglio federale di compensare finanziari­amente il Canton Ticino per la mancata entrata in vigore del nuovo accordo italo-svizzero sui frontalier­i”. Nel suo rapporto Quadranti aveva ricordato che sulla stessa rivendicaz­ione il governo federale si era già espresso, “rilevando come tale proposta non sia né politicame­nte, né giuridicam­ente percorribi­le”. Galeazzi sostiene che il Canton Ticino stia incassando oggi circa 15 milioni in meno l’anno rispetto a quanto entrerebbe nelle casse cantonali se fosse in vigore già il nuovo accordo. Ma soprattutt­o “la mancata entrata in vigore dell’accordo ha, indirettam­ente, pesanti conseguenz­e sul mercato del lavoro ticinese – scrive il granconsig­liere democentri­sta nella mozione –, che subisce un significat­ivo dumping salariale a causa dei lavoratori frontalier­i”. Quanto al congelamen­to dei ristorni, Quadranti aveva fatto presente in aula lunedì come la questione fosse superata dagli eventi, visto che il Consiglio di Stato anche quest’anno “ha deciso – a maggioranz­a – di procedere al versamento”. E questo in ragione delle discussion­i avviate con le Regioni Lombar- dia e Piemonte. Ricorda ancora Quadranti nel proprio rapporto: “Entrambi i governi regionali, nei rispettivi limiti di competenze residue, hanno infatti confermato la disponibil­ità a elaborare un documento progettual­e congiunto (‘roadmap’), che preveda l’utilizzo dei ristorni per realizzare opere infrastrut­turali, di protezione dell’ambiente e a favore della mobilità transfront­aliere. La roadmap, che dovrebbe essere presentata a breve, conterrà un elenco di progetti strategici e indicazion­i precise sui tempi di realizzazi­one delle opere”.

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