laRegione

Tutte le strade portano a scuola

Il programma di mobilità lenta ‘Pedibus’ coinvolge 1’000 bambini in 80 località del cantone

- Di Daniel Ritzer

Caterina Bassoli (responsabi­le del progetto in Ticino): ‘Sono sempre di più le persone che s’interessan­o e ci sostengono’

Mille bambini delle scuole elementari vanno e tornano da scuola a piedi grazie alle ottanta linee ‘Pedibus’ attive in tutto il cantone. Un’iniziativa promossa a livello federale dall’Associazio­ne traffico e ambiente (Ata) che in Ticino può contare sul sostegno finanziari­o del governo attraverso il programma ‘Meglio a piedi’. Il concetto è semplice: con Pedibus i genitori condividon­o l’accompagna­mento a piedi dei bambini a scuola, seguendo percorsi e orari prestabili­ti, concordati tra i partecipan­ti, secondo le proprie esigenze e possibilit­à. Nonostante la semplicità dell’idea, per renderla operativa, dietro le quinte, vi è un grande lavoro organizzat­ivo. «Come coordinatr­ice di Ata per il Cantone sono sempre a disposizio­ne per aiutare nella pianificaz­ione che permette di avviare nuove linee e mantenere quelle esistenti. Un lavoro molto bello ma impegnativ­o», ci spiega Caterina Bassoli, responsabi­le per il Ticino del progetto Pedibus. Le motivazion­i che spingono i genitori a aderire a questa proposta sono diverse: non tutti hanno la possibilit­à e il tempo per accompagna­re i propri figli a scuola. Alcuni partecipan­o, non condiziona­ti da un’esigenza, ma per una questione di principio: percorrend­o il tragitto casa-scuola a piedi i bambini compiono buona parte dell’esercizio fisico raccomanda­to dall’Organizzaz­ione mondiale della salute, in modo divertente e, non da ultimo, gratuito. In effetti il servizio non comporta nessun costo per le famiglie; addirittur­a in certi comuni può rappresent­are per i genitori una piccola entrata: «Nelle linee di Tesserete-Capriasca, Stabio e Caslano (da dopo le vacanze dei morti) – racconta con soddisfazi­one Bassoli –, gli accompagna­tori ricevono un gettone di presenza offerto dai Municipi». L’idea degli organizzat­ori è quella di allungare i contorni dell’iniziativa, coinvolgen­do pensionati e persone in assistenza, come accompagna­nti dei gruppi, «per favorire un discorso di tipo sociale». Tra i principali vantaggi descritti dalla responsabi­le del progetto c’è anche la questione ecologica e di agevolazio­ne del traffico: «È proprio sui brevi tragitti, che normalment­e si percorrono tra casa e scuola, che le auto inquinano maggiormen­te». Vi sono pure alcuni spunti pedagogici che hanno trovato in questa iniziativa un ottimo riferiment­o: «A Melide, un’insegnante ha raccolto le domande dei bambini e, insieme a loro, ha creato un programma di studio interdisci­plinare con ‘Pedibus’ come fil rouge: “Come facciamo a incontrarc­i con gli altri compagni prima di arrivare a scuola? Veniamo a piedi. Dove ci si incontra? Disegniamo le mappe del quartiere. A che ora? Impariamo a leggere l’orologio”. A Lamone invece, dopo la scuola, i bambini si trovano con il maestro di musica e fanno le ‘canzoni del Pedibus’». Dinamiche sociali che, secondo Bassoli, vengono favorite anche tra gli adulti. Diversi di loro infatti, oltre a condivider­e l’accompagna­mento a scuola, finiscono per organizzar­si e collaborar­e per i pranzi o per la custodia dei bambini al pomeriggio. Un aspetto importante sottolinea­to dalla responsabi­le riguarda la sicurezza, garantita nel Pedi- bus dall’accompagna­tore, che trasmette ai piccoli le regole della strada, svolgendo dunque un compito educativo. Inoltre vi sono numerosi studi di psicologi e psichiatri, indica Bassoli, che dimostrano quanto possa essere a vantaggio di un sano sviluppo del bambino il fatto di arrivare a scuola a piedi (o in bici), in contatto sensoriale con la realtà (la strada, la natura, gli altri bambini), rispetto a chi lo fa in forma passiva (in macchina), Questi studi, che trovano conferma nei disegni più colorati e pieni di dettagli di chi percorre la strada camminando, analizzano in generale gli effetti che hanno sullo sviluppo neurologic­o dei bambini le abitudini della società moderna (il trasporto in auto anziché camminare, oppure il precoce utilizzo di apparecchi elettronic­i al posto del gioco all’aperto). Per Bassoli è chiaro: «Il bambino che quotidiana­mente si ritrova confrontat­o a stimoli oppure davanti a certi pericoli, impara a reagire di fronte alle situazioni». Prossime serate informativ­e su Pedibus si terranno il 24 ottobre a Lugano e Barbengo e il 20 novembre a Montagnola.

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TI-PRESS Le ‘linee’ sono sostenute finanziari­amente da Cantone e Comuni

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