Tutte le strade portano a scuola
Il programma di mobilità lenta ‘Pedibus’ coinvolge 1’000 bambini in 80 località del cantone
Caterina Bassoli (responsabile del progetto in Ticino): ‘Sono sempre di più le persone che s’interessano e ci sostengono’
Mille bambini delle scuole elementari vanno e tornano da scuola a piedi grazie alle ottanta linee ‘Pedibus’ attive in tutto il cantone. Un’iniziativa promossa a livello federale dall’Associazione traffico e ambiente (Ata) che in Ticino può contare sul sostegno finanziario del governo attraverso il programma ‘Meglio a piedi’. Il concetto è semplice: con Pedibus i genitori condividono l’accompagnamento a piedi dei bambini a scuola, seguendo percorsi e orari prestabiliti, concordati tra i partecipanti, secondo le proprie esigenze e possibilità. Nonostante la semplicità dell’idea, per renderla operativa, dietro le quinte, vi è un grande lavoro organizzativo. «Come coordinatrice di Ata per il Cantone sono sempre a disposizione per aiutare nella pianificazione che permette di avviare nuove linee e mantenere quelle esistenti. Un lavoro molto bello ma impegnativo», ci spiega Caterina Bassoli, responsabile per il Ticino del progetto Pedibus. Le motivazioni che spingono i genitori a aderire a questa proposta sono diverse: non tutti hanno la possibilità e il tempo per accompagnare i propri figli a scuola. Alcuni partecipano, non condizionati da un’esigenza, ma per una questione di principio: percorrendo il tragitto casa-scuola a piedi i bambini compiono buona parte dell’esercizio fisico raccomandato dall’Organizzazione mondiale della salute, in modo divertente e, non da ultimo, gratuito. In effetti il servizio non comporta nessun costo per le famiglie; addirittura in certi comuni può rappresentare per i genitori una piccola entrata: «Nelle linee di Tesserete-Capriasca, Stabio e Caslano (da dopo le vacanze dei morti) – racconta con soddisfazione Bassoli –, gli accompagnatori ricevono un gettone di presenza offerto dai Municipi». L’idea degli organizzatori è quella di allungare i contorni dell’iniziativa, coinvolgendo pensionati e persone in assistenza, come accompagnanti dei gruppi, «per favorire un discorso di tipo sociale». Tra i principali vantaggi descritti dalla responsabile del progetto c’è anche la questione ecologica e di agevolazione del traffico: «È proprio sui brevi tragitti, che normalmente si percorrono tra casa e scuola, che le auto inquinano maggiormente». Vi sono pure alcuni spunti pedagogici che hanno trovato in questa iniziativa un ottimo riferimento: «A Melide, un’insegnante ha raccolto le domande dei bambini e, insieme a loro, ha creato un programma di studio interdisciplinare con ‘Pedibus’ come fil rouge: “Come facciamo a incontrarci con gli altri compagni prima di arrivare a scuola? Veniamo a piedi. Dove ci si incontra? Disegniamo le mappe del quartiere. A che ora? Impariamo a leggere l’orologio”. A Lamone invece, dopo la scuola, i bambini si trovano con il maestro di musica e fanno le ‘canzoni del Pedibus’». Dinamiche sociali che, secondo Bassoli, vengono favorite anche tra gli adulti. Diversi di loro infatti, oltre a condividere l’accompagnamento a scuola, finiscono per organizzarsi e collaborare per i pranzi o per la custodia dei bambini al pomeriggio. Un aspetto importante sottolineato dalla responsabile riguarda la sicurezza, garantita nel Pedi- bus dall’accompagnatore, che trasmette ai piccoli le regole della strada, svolgendo dunque un compito educativo. Inoltre vi sono numerosi studi di psicologi e psichiatri, indica Bassoli, che dimostrano quanto possa essere a vantaggio di un sano sviluppo del bambino il fatto di arrivare a scuola a piedi (o in bici), in contatto sensoriale con la realtà (la strada, la natura, gli altri bambini), rispetto a chi lo fa in forma passiva (in macchina), Questi studi, che trovano conferma nei disegni più colorati e pieni di dettagli di chi percorre la strada camminando, analizzano in generale gli effetti che hanno sullo sviluppo neurologico dei bambini le abitudini della società moderna (il trasporto in auto anziché camminare, oppure il precoce utilizzo di apparecchi elettronici al posto del gioco all’aperto). Per Bassoli è chiaro: «Il bambino che quotidianamente si ritrova confrontato a stimoli oppure davanti a certi pericoli, impara a reagire di fronte alle situazioni». Prossime serate informative su Pedibus si terranno il 24 ottobre a Lugano e Barbengo e il 20 novembre a Montagnola.