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Italia nella lista dei cattivi

La Commission­e europea dà tempo fino a lunedì a Roma per cambiare la legge finanziari­a

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‘Deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità’. Dal governo netto rifiuto di modificare la ‘manovra del popolo’.

Bruxelles – Una “deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”. Se la Commission­e europea voleva farla un po’ spessa, o voleva vedere la faccia che avrebbe fatto Matteo Salvini, la lettera con cui boccia la legge di bilancio italiana non poteva riuscirvi meglio. Le osservazio­ni alla “finanziari­a del popolo” finiranno martedì prossimo sul tavolo dei commissari, che firmeranno la sua bocciatura formale, e su quello dell’Eurogruppo il 5 novembre, dove farà la stessa fine. Due passi scontati, se l’Italia entro lunedì non assicurerà, per iscritto, che cambierà la manovra e farà scendere il deficit invece di aumentare la spesa. Neanche per idea hanno già risposto Salvini e Luigi Di Maio. Proprio mentre il sedicente presidente del Consiglio Giuseppe Conte assicurava a Bruxelles che tutto andava bene, “si tratta solo di capirci”. Conte che ha anche convocato, sabato, un consiglio dei ministri, rivendican­do a sé solo il potere di farlo, e ricevendo da Salvini un “vedrò se esserci”. E insomma, per cattivi che siano “quelli” di Bruxelles, una qualche ragione di preoccupaz­ione possono averla. Non soltanto a causa della manovra in sé, ma soprattutt­o per i manovrator­i. tanto che anche i governi politicame­nte più affini all’estremismo grillolegh­ista si sono guardati bene dall’offrirgli una pur minima sponda. Per Bruxelles il bilancio italiano punta a “un non rispetto particolar­mente serio degli obblighi del Patto”, a causa di “una espansione vicina all’1% e ad una deviazione dagli obiettivi pari all’1,5%”. La Ue ha chiesto a Roma una risposta ai rilievi entro lunedì 22 ottobre, in tempo perché il collegio dei commissari possa discuterne martedì. Ma, ha ricordato, la deviazione è talmente grave, “senza precedenti”, che l’Italia rischia l’apertura di una procedura per debito eccessivo da un momento all’altro, per deviazioni che peraltro si trascinano da anni. Per convincere i commissari Moscovici e Dombrovski­s, firmatari della lettera, il Governo dovrà impegnarsi a cambiare gli obiettivi. Cosa che Conte esclude: “Più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella”, ha detto, e speriamo che sia stata una battuta. Tale però non l’ha intesa Moscovici: “Sarà anche bella, ma questo è un giudizio estetico. Il problema qui è funzionale, giuridico e politico”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrand­o Moscovici ha auspicato “il massimo di collaboraz­ione con l’Italia”. Ma già circolano rumors circa un piano B di Salvini: se ci cacciano dall’euro non torneremo alla lira, ma passeremo direttamen­te al rublo.

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KEYSTONE Basta uno sguardo

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