Brexit con proroga per blandire Londra
Londra/Bruxelles – Adesso si tratta di capire se il “tempo in più” che si sono dati Unione europea e Regno Unito, servirà a trovare un accordo sulla Brexit, o a far fuori Theresa May. Il primo ministro britannico non ha potuto che accettare l’ultima offerta dai capi di governo dell’Ue, ieri a Bruxelles: qualche mese aggiunto alla fase di transizione dopo l’uscita dall’Unione, con una sostanziale proroga dello stato di fatto, per cercare nel frattempo di trovare un accordo complessivo sulle relazioni future tale da far rientrare il nodo dell’Irlanda del Nord. Una soluzione che parrebbe dare una chance in più a May, ma che in realtà l’espone alle accuse dei propri stessi compagni di partito di essere pronta a lasciare il Regno chissà per quanto a metà del guado: fuori solo nominalmente dall’Unione, di fatto suo vassallo. Il ‘Sun’ di Rupert Murdoch ha ribattezzato l’offerta “Brextra Time”. “Probabilmente una proroga del periodo transitorio ci sarà”, ha tagliato corto il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker alla fine del vertice, ribadendo che “no deal”, cioè una separazione senza accordo, “sarebbe dannoso e pericoloso” per tutti. Cose già sentite. E comprensibile la manfrina di May: “Negoziamo per concludere la fase di transizione entro il termine già fissato della fine di dicembre del 2020”, ma se alla fine di questa fase l’intesa sulle future relazioni non fosse ancora definita, e si creasse il pericolo di “un vuoto”, un prolungamento “di qualche mese” potrebbe essere “una soluzione”.