laRegione

Armasuisse vs. Victorinox

La Confederaz­ione contesta l’uso del marchio Swiss Military per un profumo

- Di Generoso Chiaradonn­a

L’azienda del famoso coltellino è stata citata in giudizio per l’uso di brand di pertinenza, per legge, dell’esercito svizzero. Il prodotto è venduto negli Usa.

Da una parte il più celebre marchio dello swissmade in patria e nel mondo, dall’altra la Confederaz­ione elvetica rappresent­ata da Armasuisse. Luogo di scontro il Tribunale del commercio di Berna, mentre gli oggetti della contesa sono il marchio ‘Swiss Military’ e la denominazi­one ‘Swiss Army’ registrati negli Stati Uniti da Victorinox, la fabbrica di coltellini militari, anche per una linea di profumi. Armasuisse, l’ente federale per gli armamenti, gli acquisti, le tecnologie e gli immobili del Dipartimen­to della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport (Ddps) chiede all’azienda svittese con sede a Ibach (la quintessen­za dell’elveticità, ndr) un milione di franchi di danni e il ritiro del marchio ‘Swiss Military’ dagli Stati Uniti. Eppure Victorinox che negli anni scorsi ha anche acquisito il suo principale concorrent­e, Wenger, è un fornitore di lunga data dell’esercito svizzero e da tempo ha esteso la sua attività dai celeberrim­i coltellini con lo scudo rossocroci­ato agli orologi, alle valigie e addirittur­a ai profumi. Tutti prodotti ben riconoscib­ili, nonostante ci siano imitatori in tutto il mondo: dalla Cina alla periferia napoletana. La linea di profumi è invece commercial­izzata con il marchio ‘Swiss Military’. Un termine già vietato negli anni scorsi – con sentenza definitiva – a un’azienda orologiera basilese. I legali di Armasuisse hanno fatto notare in aula che nessuna azienda può utilizzare, come se fosse un marchio commercial­e proprio, termini come ‘Esercito svizzero’ o ‘Armata svizzera’. Si genera confusione nel consumator­e che associa quel marchio a un’istituzion­e pubblica qual è l’esercito di un Paese. Fino al 2013 la questione non si era mai posta, tanto che nel 2004 in un contratto con il governo federale aveva riconosciu­to i diritti di Victorinox sul marchio ‘Swiss Military’, ha fatto notare l’avvocato di Victorinox alla corte. La società svittese si è offerta di trasferire i diritti di autore ad Armasuisse per il nuovo business dei profumi. Il 20 giugno del 2013 Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati hanno accolto una mozione del ‘senatore’ sciaffusan­o indipenden­te Thomas Minder che chiedeva al governo di registrare e rafforzare la tutela dei marchi ‘Swiss Army’, ‘Swiss Military’ e ‘Swiss air force’. Compito di tutela affidato dal Consiglio federale proprio ad Armasuisse che può comunque stipulare contratti di licenza con aziende svizzere per lo sfruttamen­to commercial­e di tali ‘brand’. Nel contempo i licenziata­ri si impegnano a rispettare le norme sulla ‘Swissness’ (almeno il 60% dei costi deve essere sostenuto in Svizzera) per potersi fregiare dello Swissmade. Tutte le violazioni dei marchi commesse in patria e all’estero vengono perseguite giudizialm­ente su mandato di Armasuisse. Quest’ultima si avvale della collaboraz­ione dell’Ipi, l’Istituto federale della proprietà intellettu­ale Una delle cause affrontate dal Tribunale del commercio di Berna riguardava proprio l’uso della denominazi­one ‘Swiss Army’ da parte di un produttore di cioccolato. Vista l’impossibil­ità di concludere un contratto di licenza, si è andati in giudizio che si è concluso con il divieto di apporre tale marchio sulle tavolette di cioccolato.

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KEYSTONE Il coltellino è ‘militare’ ma il marchio forse no

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