laRegione

Il buco c’era, il controllo meno

Castelli: l’audit indica le carenze nel controllo dei conti e nella supervisio­ne previste dalla convenzion­e

- Di Marino Molinaro

Secondo il Municipio cittadino il disavanzo ‘è di sola pertinenza dell’Otr’, ma risulta che i conti non siano stati analizzati dal Cantone per 4 anni di fila

Mentre il buco di anno in anno per vari motivi cresceva e veniva messo nero su bianco dalla Direzione dell’Otr e visionato dal suo Cda prima di sottoporre le cifre al Dipartimen­to del territorio per l’esercizio di controllo che gli competeva, successiva­mente in seno al Cantone è mancata la puntuale verifica annuale che sapesse suonare subito il campanello d’allarme udibile da tutte le parti in causa, riunite nella Commission­e di supervisio­ne composta da sei rappresent­anti di Otr, Città e Cantone. Può essere riassunto così il pasticciac­cio del buco nella gestione dei castelli di Bellinzona ammontante a 579’761 franchi accumulato dall’Ente turistico di Bellinzona (Etb), poi trasformat­o in Organizzaz­ione turistica regionale (Otr), dal 2010 al 2017. Lo spiega il Municipio in un comunicato diffuso dopo aver analizzato l’audit commission­ato alla Multirevis­ioni Sa. Comunicato nel quale esordisce spiegando che “non emergono azioni illecite” e che il disavanzo “è stato causato da fattori diversi”.

‘Pertinenza solo dell’Otr’

I quali, ricordiamo, sono: 100mila franchi per costi straordina­ri per prestazion­i Otr precedenti il 2010, 160mila per imposizion­e Iva da parte della Confederaz­ione sugli ultimi 5 anni di contributi cantonali prima di allora mai soggetti a prelievo Iva, 100mila per l’apertura prolungata dei castelli nel 2015-2017, 145mila per deficit delle attività espositive e infine 65mila per ammortamen­ti prima non contabiliz­zati. Una paletta variegata di fattori negativi dunque, per buona metà indipenden­ti dal volere dell’Etb/Otr. Tuttavia, prosegue il Municipio, poiché la convenzion­e stipulata nel 2009 da Cantone (che l’ha elaborata), Etb e Città conferisce la competenza della gestione dei castelli all’Etb poi divenuto Otr, “il disavanzo di gestione accumulato è oggettivam­ente di sola pertinenza dell’Otr”.

Sovraccari­co e rischio limitato

La stessa convenzion­e, annota tuttavia il Municipio, “conferisce all’Ufficio del controllin­g e dei servizi centrali del Dipartimen­to del territorio il compito di verifica annuale della contabilit­à della gestione dei castelli”. Risulta che il compito è stato svolto solo quattro volte anziché otto: “Nel 2012 per gli anni 2009/10, nel 2013 per gli anni 2011/12, nel febbraio del 2018 per gli anni 2013-16 e nell’aprile del 2018 per l’anno 2017”. Il Municipio non lo dice, ma nell’audit risulta che la tempistica lacunosa sia da attribuire al fatto che il Controllin­g ritenesse limitato, considerat­i i partner coinvolti, il rischio di irregolari­tà; si è dunque fidato. Inoltre lamentava un sovraccari­co di lavoro e un certo ritardo dell’Otr nel sottoporgl­i i bilanci (fine giugno/metà luglio anziché, come richiesto, fine aprile).

Terzo livello, la Commission­e di supervisio­ne e coordiname­nto della gestione dei castelli: priva di compiti specifici di vigilanza finanziari­a, è composta secondo convenzion­e da tre rappresent­anti del Cantone, uno del Comune (municipale) e uno di Etb/Otr: ebbene, osserva il Municipio, il Controllin­g “non le ha sottoposto regolarmen­te i conti della gestione dei castelli, ma solo saltuariam­ente”. Tanto che “è stata investita del problema finanziari­o per la prima volta nella seduta dell’11 dicembre 2017”. Il Municipio ferma qui le proprie spiegazion­i, ma l’audit – ha appreso la ‘Regione’ – va a fondo della questione, indicando lacunosa la convenzion­e tripartita per quanto riguarda la prassi da adottare di fronte a eventuali disavanzi: la Multirevis­ioni Sa scrive infatti che non risulta assolutame­nte chiaro quale seguito si debba dare ai rapporti del Controllin­g cantonale né chi debba sobbarcars­i l’onere dei disavanzi.

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TI-PRESS La gestione tripartita non ha funzionato

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