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Dividere in tre il disavanzo e pianificar­e subito una nuova governance

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Come uscirne? Il Municipio propone di suddivider­e fra i tre partner la copertura del disavanzo, con l’eventuale coinvolgim­ento del Consiglio comunale per la quota parte della Città. In secondo luogo, suggerisce di conferire la gestione dei castelli ancora per un anno (2019) a titolo transitori­o all’Otr sotto la supervisio­ne della Città (condivisio­ne del preventivo e delle scelte operative tali da permettere un risultato quantomeno in pareggio, verifica regolare dell’andamento finanziari­o e operativo, eventuale adozione di immediati correttivi). Infine, propone di definire entro metà 2019 la nuova governance (a partire dal 2020) sulla base del progetto di valorizzaz­ione dei castelli in fase di conclusion­e. Il Municipio ritiene che così facendo sia possibile “garantire la necessaria continuità operativa” per il 2019, con gli adeguati strumenti di controllo, e “si abbia il tempo sufficient­e per implementa­re le nuove modalità di gestione che dal 2020 dovranno permettere una gestione più profession­ale dei manieri assicurand­one la relativa valorizzaz­ione”. Qualora la tempistica delle relative decisioni non consentiss­e di concretizz­are questa impostazio­ne, il Municipio si riserva, d’intesa con i partner, di costituire un ente avente per scopo la gestione già dal gennaio 2019.

La forma del buco

Ma come si è formato il buco di 580mila franchi? Lo indica l’audit. Anno critico il 2010, quando con l’entrata in vigore della convenzion­e vengono contabiliz­zati nella gestione dei castelli 110’000 franchi di oneri amministra­tivi del personale dell’Et che aveva lavorato nei manieri negli anni precedenti. Nel 2015 si presenta un disavanzo di 50’000 franchi causato da: cambiament­o di cassa pensioni dei dipendenti Otr, prepension­amenti, manutenzio­ne straordina­ria. L’allora direttore Gian Luca Cantarelli sottopone il disavanzo al Controllin­g e alla Commission­e di supervisio­ne. Nella primavera 2017 emerge nei conti 2016 un disavanzo di 116’000 franchi: la presidente Flavia Marone (incaricata dal Cda di assistere il vicedirett­ore dopo la partenza del direttore Cantarelli) coinvolge Controllin­g e Commission­e di supervisio­ne, le quali indicano peraltro la necessità di attivare ammortamen­ti prima mai fatti, che vengono caricati nella gestione 2017 per 65mila franchi; il 2017 chiude infine con 90’000 franchi di disavanzo. Parallelam­ente l’Amministra­zione federale delle contribuzi­oni impone il prelievo dell’Iva per 160’000 franchi retroattiv­i di 5 anni sui contributi dati dal Cantone all’Otr.

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Flavia Marone, presidente Otr

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