laRegione

Campione, da Roma nessuna certezza

Casinò: la riapertura dipende dal via libera del Parlamento alla legge di Stabilità

- Di Marco Marelli

I tempi per la riapertura del Casinò non sono certi. Neppure dopo l’incontro di ieri pomeriggio al Viminale dove i sottosegre­tari leghisti al Ministero dell’Interno Nicola Molteni e Stefano Candiani, presente il Commissari­o straordina­rio del Comune Giorgio Zanzi, hanno incontrato i rappresent­anti sindacali non solo della casa da gioco, ma anche dei dipendenti comunali e della scuola dell’infanzia. Un incontro che, giudicato positivame­nte dalle organizzaz­ioni sindacali, non ha sciolto l’interrogat­ivo che tutti si pongono: quando riaprirà la casa da gioco, unica azienda dell’enclave senza la quale non ci può essere futuro per la comunità campionese, alle prese con una intricata crisi senza precedenti. I due rappresent­anti del governo non hanno potuto fare altro che manifestar­e la volontà di riaprire (“il più velocement­e possibile”) la casa da gioco e di sostenere l’enclave. La strada per la riapertura del Casinò è in sostanza quella che ‘laRegione’ ha anticipato: la nomina di un Commissari­o straordina­rio, con il compito di redigere un piano industrial­e, sostenibil­e nei costi. Occorre superare la legge Madia che vieta al Comune la gestione del Casinò di cui è proprietar­io unico. Insomma, resta il problema di aver un quadro normativo entro il quale operare. Il fatto che si continui a parlare di temi noti da luglio ha sollecitat­o nei sindacalis­ti molte domande, “perché siamo in presenza di una materia molto complessa” si sono sentiti rispondere. Nel ginepraio di leggi, la riapertura del Casinò – è stato detto a Roma – passa dalla legge di Stabilità che dal Parlamento deve essere approvata entro fine anno. È parso di capire che, solo una volta approvata la legge, si potrà concretizz­are la riapertura della casa da gioco. «Da parte nostra, abbiamo chiesto garanzie in merito ai livelli occupazion­ali – sottolinea Giovanni Fagone, segretario del sindacato di categoria Cgil, a nome di tutti gli altri sindacati –. Così come abbiamo fatto presente l’urgenza di prevedere ammortizza­tori sociali per i dipendenti del Casinò che, a differenza degli Aire che percepisco­no la disoccupaz­ione svizzera, non hanno alcun tipo di reddito. Abbiamo fatto presente che potrebbero rientrare nelle misure previste dal reddito di dignità». Sollecitat­o anche uno scambio di informazio­ni per poter avere un quadro dei possibili sviluppi. A Roma, si è parlato anche degli esuberi previsti in Comune e dell’asilo. In entrambi i casi, i due sottosegre­tari non sono stati in grado di fornire risposte né una tempistica certa: molto dipende dalla riapertura del Casinò. Vincenzo Falanga, segretario provincial­e dell’Uil Funzione pubblica: «In questa fase il nemico è il tempo: l’11 novembre diventerà esecutiva la delibera di giunta che prevede 86 esuberi». Insomma, il tempo stringe.

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