Collaborare tra società per portare più in alto i giovani
L’Interclub junior è una competizione con un obiettivo sociale verso il basso. Ecco perché vi partecipano i classificati al massimo R4. per farsi un’idea, i giocatori con licenza Swiss Tennis sono ripartiti in base al loro livello in 4 categorie di gioco nazionali (da N1 a N4) e in 9 regionali (da R1 a R9). La proposta di alcuni allenatori di ammettere anche gli R3, non trova Margaroli completamente d’accordo. «Si finirebbe per lasciar fuori gli R6 e non è quel che Swiss Tennis vuole. Per i più forti le possibilità di giocare sono numerose, al di fuori di un torneo a squadre che potrebbero comunque vivere in altri modi non meno importanti e coinvolgenti: fungendo da capitani dei team o facendo da sparring per allenare i compagni. Ritengo che dal punto di vista competitivo, l’obiettivo dei giovani migliori debba essere iniziare a confrontarsi con altro e altri. Andando ad esempio fuori cantone per incontrare volti diversi e affrontare situazioni nuove. Per crescere, come sportivi e persone, bisogna uscire dalla propria zona comfort». Oltre che poter contare su strutture valide, che ne ottimizzino e aiutino l’evoluzione, «la soluzione ideale sarebbe far confluire i più validi e talentuosi del cantone in alcuni, pochi, club. Ciò permetterebbe di concentrare i ragazzi di pari livello nella preparazione», con l’intento di portarne un numero sempre maggiore in alto in classifica. E con ‘in alto’ si parla «di N4-R1». Musica, semmai, di un futuro al momento difficilmente immaginabile. «Il problema è uno: il campanilismo». Se oggi la situazione appare impossibile da scardinare, l’alternativa «sono le collaborazioni tra società. Alcune hanno cominciato, prevedendo allenamenti in comune tra junior di pari valore». Da questo punto di vista Artt non ha facoltà d’imporre nulla alle società, ma può provare a incentivare le cooperazioni, «a cui esse non devono guardare col timore che un’altra porti via i propri atleti migliori».