A proposito di Officine
Premesso che per me devono restare dove, da sempre, sono state. Bellinzona orfana della sua storia perderebbe la sua identità. Ipotizziamo però il trasferimento. Dove? A Castione si sacrificano svariati ettari di zona Sac, superficie di avvicendamento colturale. Terreno che, in caso di necessità, deve servire al sostentamento della popolazione e quindi deve essere coltivabile e arabile. Ora, il Ticino ha l’obbligo di designare 3’500 ettari di terreno agricolo come Sac. Registrati ve ne sono 3’200 (dati ufficiali del Cantone) e altri 700 da confermare, che quindi è come non ci fossero. Di seguito viene elencata una lista di “grandi progetti” su terreni Sac con la dicitura “superficie non quantificabile”. E chi va sbandierando che gli ettari Sac in Ticino sono 3’600, se la matematica non è un’opinione, non la racconta giusta e abbia almeno la serietà di consultare i dati ufficiali del Cantone invece di essere imboccato con slogan propagandistici senza fondamento. E qui viene l’aspetto più interessante. Perché non la ex Monteforno? La risposta la si può trovare nel servizio di Falò “Chi inquina non paga” del 13 febbraio 2014, realizzato da Paolo Bertossa e Silvana Rodriguez. Illuminanti sono le dichiarazioni del responsabile Ustra che, come le Ffs, non muove certo paglia senza un cospicuo profitto. Il fatto più grave è che si gioca con i termini “inquinato” e “contaminato” e così facendo il giochetto si ripercuote sulla salute pubblica. Un continuo rimpallo di “chi paga?”... A questo punto mi chiedo come mai, da parte degli enti statali preposti, non si bonificano e risanano i terreni e solo dopo si pensa a stanare i colpevoli per il risarcimento. Viene prima la salute o il denaro? Non dimentichiamo poi la speculazione selvaggia in procinto di avventarsi, da parte dei famelici soliti noti, sulla superficie ora occupata dalle Officine. Con che coraggio le Ffs chiedono soldi ai contribuenti? Con che fine Consiglio di Stato e Municipio di Bellinzona si offrono nel pagare i milioni richiesti? Il sedime è stato, a suo tempo, donato con annessi vari, dal Patriziato di Daro per la realizzazione delle Officine. Non serve più a questo scopo? Che sia restituito alla comunità! Per concludere una piccola provocazione. Smantellano lo stabilimento? Lo rendano ai legittimi proprietari! Bellinzonesi, chiediamo la creazione di un grande “Orto cittadino”... Ma il cuore dice che le Officine non si spostano.