L’arroganza delle fake news
Daniele è seduto al bar a leggere il giornale, quando ad un tratto instaura un dialogo immaginario con una fake news. Chi meglio di una fake news può spiegare a un lettore distratto cosa siano le fake news? Il dialogo tocca il surreale, affrontando però a
“Certo che voi fake news siete prepotenti!” – esclama Daniele leggendo il giornale online. “Sbagli, non siamo noi prepotenti, siete voi esseri umani poco preparati” – risponde la fake news. “Scusa? Puoi ripetere ciò che hai detto? Questa è bella”! “Ho detto che non siamo noi ad essere arroganti, ma voi lettori poco preparati, non so se mi spiego” – ripete la fake news. “Ma guarda un po’, ora mi tocca pure sorbirmi il pippone di una fake news, il mondo va proprio al contrario”. “Ma dai, non essere permaloso, ho solo detto la verità. Io sono una fake news, spesso non corrispondo al vero, ma non dico mai le bugie”. “E già, certo, una fake news che non dice bugie, ora hai proprio toccato il fondo” – esclama Daniele irritato. “Vedi, continui a non capire. Noi fake news mica veniamo create e diffuse in rete su nostra spontanea volontà, a noi questo potere non è ancora concesso. Tutto, che piaccia o no, dipende sempre e solo dalla fantasia di voi esseri umani”. “Per fortuna”! “Ma allora non capisco perché ci definisci prepotenti, noi rappresentiamo la vostra volontà, quindi dovreste puntare il dito sempre e solo su voi stessi, mi spiego?” – dice la fake news. “Girala come vuoi, ma in parte siete autonome nel proliferare in rete, e questo grazie al supporto di algoritmi intelligenti di ultima generazione”. “Sì, è vero, ma i tanto famigerati algoritmi intelligenti chi li scrive? Chi li configura? E chi li gestisce?” – chiede la fake news. “Noi, per fortuna noi, al comando della tastiera ci siamo noi”. “Scusa ma mi vien da ridere”. “Ah, e perché?” – chiede Daniele. “Perché voi esseri umani siete divertenti, quando state in internet vi dimenticate che tutto ciò che fate lascia delle tracce, e che sono proprio i vostri simili a utilizzare queste informazioni, manipolandole a piacimento, a dare vita a nuovi esemplari di fake news. La nostra comunità è viva e vegeta soltanto grazie a voi” – dice la fake news. “Oggi si fa molta fatica a distinguere il vero dal falso, la vostra ‘riccanza’ non ha limite, siete prepotenti. Proliferate in rete alla velocità della luce e vi sostenete a vicenda alimentando in noi grande confusione”.
‘Noi fake news mica veniamo create e diffuse in rete di nostra spontanea volontà. Tutto dipende sempre e solo dalla fantasia di voi esseri umani’.
“Ancora? Ma allora non mi ascolti. Se voi esseri umani credete a tutto ciò che passa sul display del vostro smartphone, non è mica colpa nostra. Se non siete in grado di riconoscerci è affare vostro” – esclama la fake news risentita. “Sentiamo, sapientona, come potremmo fare allora per riconoscervi quando vaneggiate sui social pavoneggiando notizie false”? “Semplice, starci alla larga. Ma per farlo dovete sapere alcune cosine che potrebbero esservi di aiuto” – dice la fake news. “Ossia”? “Per esempio, partire dalla consapevolezza che noi, come voi umani, una volta create abbiamo una struttura sociale. Ogni volta che qualcuno ci condivide, apprezzandoci o meno poco importa, ci consente di arricchire la nostra identità digitale con nuove informazioni”. “E quali sarebbero queste nuove informazioni?” – chiede Daniele curioso. “Ma come fai a non capire? Nei social media voi avete un profilo ricco di dati personali, e ogni volta che esprimete un commento, una condivisione o un apprezzamento, la nostra personalità digitale cresce e si irrobustisce, perché più siamo capaci di catalizzare la vostra attenzione e più nuovi utenti vorranno cercarci, leggerci, metterci il becco e capire di che razza siamo fatti. E tutto questo processo continua in modo perpetuo senza fine” – spiega la fake news. “In effetti, capisco cosa fai per dire”. “Ricordi il proverbio che dice ‘parlane bene o parlane male, basta che ne parli’? Ecco, questo meccanismo per noi è Rock’n Roll” – dice la fake news. “Ora il fenomeno mi è più chiaro. In questo
modo vi arricchite velocemente di nuovi contributi di vari utenti, capaci di catalizzare l’attenzione dei vari algoritmi informatici che in internet hanno il compito di setacciare la rete in cerca di informazioni molto popolari, condivise, commentate e apprezzate, che in pratica non fanno altro che darvi maggiore visibilità”.
Se le fake news contengono riferimenti verificabili in modo semplice, con una telefonata, la giostra potrebbe non partire mai. Basta una segnalazione a Facebook per smascherarle.
“Esatto! Ora mi piaci. Adesso capisci che se volete farci la guerra dovete cambiare strategia? Perché se vi affidate soltanto agli strumenti tecnologici di controllo, per quanto intelligenti possano essere, vinceremo sempre noi. Voi utenti siete tantissimi in rete, e noi troveremo sempre qualcuno poco preparato a cui darla a bere e da cui far ripartire la giostra!” – dice la fake news. “Ecco, vedi, sei prepotente e arrogante! La tua riccanza persiste a manifestarsi. Piuttosto, dammi qualche consiglio su come potremmo fare per contrastarvi” – chiede Daniele. “C’è una cosa che noi fake news temiamo moltissimo”. “Dai, sputa il rospo, sono curioso”! “L’alfabetizzazione digitale e l’autorevolezza delle informazioni che ci rappresentano quando veniamo create e divulgate in internet, e che voi utenti leggete sul display dello smartphone quando siete in Facebook”. “Cosa intendi esattamente con autorevolezza?” – chiede di nuovo Daniele. “Intendo che se le notizie che ci riguardano contengono nomi, numeri di telefono e riferimenti geografici veritieri, che una persona può verificare in modo semplice con una telefonata, la nostra giostra potrebbe non partire mai. Perché in questo caso, dopo una verifica oggettivamente misurabile, basterebbe una segnalazione agli amministratori di Facebook per tirarci giù la maschera e metterci fuori uso”. “Ah, non ci avevo mai pensato. Io quando leggo le notizie in rete mica vado a vedere se c’è un numero di telefono da chiamare per capire se la notizia è vera o falsa. Questo approccio potrebbe diventare frustrante e senza fine” – dice Daniele. “È vero! Ma per il momento potreste non avere alternative valide. O vi affidate a persone che non conoscete, incaricate di darci la caccia sulla base della loro interpretazione personale, oppure vi armate di senso critico e iniziate a scrutarci un po’ meglio e con maggior senso critico”. “Ma che fatica! La giornata è già pregna di impegni, se poi mi devo pure preoccupare delle fake news in questo modo, ciaone!” – risponde Daniele. “Non sei obbligato a farlo, anzi, per noi fake news meno lo fai e meglio è. L’importante però è che in caso di problemi non punterai il dito verso Facebook, Google o altre piattaforme informatiche che ci ospitano, perché loro potranno fare ben poco. E se dovessero essere chiuse o censurate, noi come voi, perderemmo delle opportunità. Non trovi?” – spiega la fake news con aria divertita e tono provocatorio. “Di nuovo? Continui a essere prepotente”. “Dai sto scherzando, è solo per sdrammatizzare. Io il consiglio utile te l’ho dato, ora sta a te seguirlo oppure abbandonarlo. Ma ricorda, noi siamo e saremo sempre il frutto della fantasia di voi essere umani, senza di voi non esisteremmo”. “Sì, questo mi è molto chiaro”. “Ah, dimenticavo, c’è ancora un’altra cosa che non ti ho detto” – dice la fake news. “Che cosa”? “Diffida delle imitazioni. Le elezioni sono alle porte in molti Paesi, e noi siamo in grande fermento, non vediamo l’ora di invadere la rete”. “Mhhhh, mai io come faccio a crederti? Tu sei una fake news”! “Questo è vero, ma ricorda che per natura non dico mai bugie. Sono stata creata per dire sempre e solo la verità, se poi questa è il frutto di grosse menzogne di qualche essere umano, io che ci posso fare…” – conclude la fake news sghignazzando.